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Elisa Tozzi Piccini Racconta il Suoi Aneddoti

La bottega artigiana Fratelli Piccini è sul Ponte Vecchio a Firenze dal 1901, dove dà forma ai desideri di molte celebrità

Lunedì, 06 Aprile 2020, by Lorenza Scalisi


Elisa Tozzi Piccini trascorre la maggior parte del suo tempo sospesa sull’acqua. Lo fa da quando era bambina, e prima di lei suo padre e i suoi zii, fino a suo nonno Pirro, che su Ponte Vecchio nel 1901 inizia a creare alta gioielleria...«Ho appreso la tecnica dell’incisione a punta secca da mio zio Armando, un abilissimo incisore sia con le pietre dure che con quelle preziose. Era un vero fiume in piena di creatività. Nel 1958 vinse addirittura il Diamond Award, ma era così schivo che non ci andò neanche a New York a ritirarlo. È stato grazie a lui se il marchio Piccini ha iniziato a viaggiare nel mondo. Già stare in questa location ci espone a un pubblico internazionale, certo, ma qui ci passa chiunque, e quasi sempre è distratto da altro. E non è certo in un contesto letteralmente da cartolina che pensi di andare a comprare un gioiello importante. Eppure abbiamo anche seconde e terze generazioni di clienti che vengono a trovarci, per proseguire una tradizione di famiglia, per un’occasione speciale. Ricordo un cliente dalla storia molto particolare. Circa 10 anni fa, quando ancora non aveva le possibilità economiche per farlo, aveva sognato di poter un giorno regalare un nostro gioiello alla sua fidanzata, poi diventata moglie. Qualche mese fa si è presentato da noi, chiedendoci di organizzarle una sorpresa: gli abbiamo allestito la cena in terrazza. La nostra orafa era a loro completa disposizione. Alla fine, la fortunata moglie si è ritrovata con dieci regali, uno per ogni anno di matrimonio. Ed è solo una delle tante storie straordinarie che ci capitano in questa location altrettanto unica. Abbiamo accolto molti Reali, come la Regina di Thailandia, e personaggi famosi, quali attori, cantanti, artisti, imprenditori. Come quel “Signore” del vino che ci chiese di realizzare una spilla a grappolo d’uva che avesse la tridimensionalità naturale. Richieste anche assai stravaganti, che poi personalizziamo, senza mai lasciarci condizionare dalle apparenze. A volte, persone dal look molto contemporaneo scelgono pezzi ultra classici, perché in realtà a comandare è il cuore: chi compra un nostro gioiello deve provare emozione ogni volta che lo indossa».

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