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Nel laboratorio come nello spazio

“Simulare il processo di colata per l’oreficeria”. Questo l’argomento dell’intervento al JTF di Vera Benincasa, Process Engineer di Mattioli S.p.A.

Lunedì, 03 Febbraio 2020, by VO+ Magazine


«Il processo di microfusione è uno dei più antichi metodi per la produzione di manufatti di vario genere. Popoli e culture diverse hanno impiegato questo processo per realizzare strumenti, oggetti e statue in bronzo. Un esempio famosissimo sono i bronzi di Riace, ritrovati in mare dopo 2500 anni dalla loro produzione nella Grecia del VI secolo a.C. Nel corso dei secoli, il processo si è sviluppato, evolvendo da semplice metodo artistico e dimostrando un’eccezionale versatilità. La microfusione, o fusione a cera persa, benché molto affidabile, non è esente da difetti. Nel mondo del gioiello, i difetti più diffusi e più problematici sono principalmente di due tipi: il mancato riempimento del getto e la porosità da ritiro. Mentre per la prima tipologia di difettosità le casistiche sono limitate a produzioni specifiche (filigrane, leghe particolari, geometrie complesse), la seconda è riscontrabile sul 100% dei prodotti microfusi, poiché intrinsecamente legato al processo di solidificazione delle leghe metalliche. Fino a pochi decenni fa, per affrontare la porosità da ritiro era obbligatorio passare attraverso processi di “Trial and Error”, puntando a minimizzare e occultare il difetto. Per arrivare a un risultato apprezzabile era necessario investire modeste quantità di tempo e metallo. Simulare il processo in un ambiente virtuale consente di minimizzare questo investimento, giungendo in tempi ridotti a un risultato migliore: possiamo dire che fare simulazioni è d’obbligo in molte realtà dei più disparati settori produttivi, come per esempio quello aeronautico o automotive, dove è necessario essere certi che i componenti prodotti siano esenti da difettosità microstrutturali anche minime e dove un pezzo di scarto non può essere rilavorato. l software utilizzato per questo studio è della casa francese ESI Group e si chiama Pro-CAST, uno strumento avanzato e completo, sul mercato da oltre 20 anni ed ampiamente utilizzato in diversi campi industriali. Pro- CAST è in grado di prevedere con precisione quali saranno le zone affette da difetti e l'entità di questi ultimi. La simulazione del processo di microfusione è uno strumento utile al tecnologo che non elimina del tutto la fase di "Trial and Error" ma la limita all'ambiente virtuale abbattendo i tempi e i costi dell'industrializzazione del prodotto».

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