Giorgio Vigna in Mostra a Londra da Elisabetta Cipriani
Si chiama Costellazioni il nuovo progetto promosso da Elisabetta Cipriani per celebrare i quindici anni di collaborazione con l'artista Giorgio Vigna
Sabato, 01 Giugno 2024, by Federica Frosini
È stata inaugurata il 29 maggio scorso la grande mostra Costellation in onore di Giorgio Vigna, che rimarrà alla Elisabetta Cipriani Gallery di Londra fino al 5 luglio 2024. Una celebrazione per i quindici anni di collaborazione tra la gallerista e l'artista italiano, in cui sarà possibile ammirare 50 pezzi tra opere d'arte prêt-à-porter, sculture e lavori su carta realizzati dagli anni 80 a oggi.
Una mostra-narrazione di oltre quattro decenni di poesia materiale trasformativa che si traduce in pezzi straordinari, in perfetto equilibrio tra materiali, forme e concetti.
«Il mio lavoro e la mia ricerca si situano su un confine, un margine, tra realtà e immaginazione. Questo confine, nel corso della mia esplorazione, si espande e crea uno spazio-tempo sospeso dove il tempo è soggettivo e lo spazio è immaginario. È all’interno di questa sospensione che emergono e si manifestano nuovi “stati naturali” della materia e della forma, altrimenti impercettibili: micro e macrocosmo si intrecciano, grande e piccolo, leggero e pesante, solido e liquido, freddo e caldo si scambiano posizioni e generano opere che esigono anche una sospensione del pregiudizio basata sull’esperienza del già conosciuto quando incontrato».
Le opere sono una dichiarazione della ricerca artistica sperimentale e metamorfica di Vigna. In primo piano le sue sculture indossabili, accanto alle Cosmografie, le opere su carta che hanno dato vita al suo intero universo creativo, e Morfema, una poetica scultura in vetro che interagisce con l'ambiente circostante come un organismo vivente. Mettendo in mostra l'uso magistrale di vetro, metalli e pietre preziose, magneti, la mostra mette in risalto le creazioni indossabili provenienti dai regni scultorei interconnessi dell'artista, tra cui Segmenti (Segmenti), Sassi (Pietre), Costellazioni (Costellazione), Sospeso (Sospeso), Filo (Thread) e Floralia – quest'ultima presentata come evoluzione indossabile di Morfema. Le nuove creazioni si presentano anche in versione indossabile sottoforma di spille, insieme a un'edizione limitata di anelli realizzati con lapilli vulcanici raccolti personalmente dall'artista sull'Etna e ricoperti in argento o rame, riproposti come preziosi ornamenti che conservano la traccia della loro origine organica. «La mia attrazione è sempre stata verso i materiali primari dal forte valore simbolico, che evocano emozioni primordiali e inconsce. Il vetro come acqua solidificata, il rame che ricorda il fuoco e l'oro che simboleggia la luce. Sono materiali semplici di cui faccio emergere gli aspetti nascosti, svelandoli attraverso la fusione di elementi fisici, psicologici e simbolici. Il risultato è semplice e immediatamente comprensibile. Al centro della mia ricerca c'è il tema del nascosto, l'essenza interiore dei materiali, i loro aspetti più oscuri portati alla luce attraverso il mio lavoro. L'alchimia è insita nella materia e negli spazi in cui nascono le opere; Sono semplicemente un canale per la loro manifestazione». In un costante flusso tra le sculture di grandi dimensioni e i pezzi prêt-à-porter, la mostra celebra l’idea centrale dell’artista secondo cui le sue creazioni sono cicli dell’essere, dove ogni pezzo si evolve continuamente e si trasforma in quello successivo, in modo simile alle eterne rivoluzioni della Natura.
Una mostra-narrazione di oltre quattro decenni di poesia materiale trasformativa che si traduce in pezzi straordinari, in perfetto equilibrio tra materiali, forme e concetti.
«Il mio lavoro e la mia ricerca si situano su un confine, un margine, tra realtà e immaginazione. Questo confine, nel corso della mia esplorazione, si espande e crea uno spazio-tempo sospeso dove il tempo è soggettivo e lo spazio è immaginario. È all’interno di questa sospensione che emergono e si manifestano nuovi “stati naturali” della materia e della forma, altrimenti impercettibili: micro e macrocosmo si intrecciano, grande e piccolo, leggero e pesante, solido e liquido, freddo e caldo si scambiano posizioni e generano opere che esigono anche una sospensione del pregiudizio basata sull’esperienza del già conosciuto quando incontrato».
Le opere sono una dichiarazione della ricerca artistica sperimentale e metamorfica di Vigna. In primo piano le sue sculture indossabili, accanto alle Cosmografie, le opere su carta che hanno dato vita al suo intero universo creativo, e Morfema, una poetica scultura in vetro che interagisce con l'ambiente circostante come un organismo vivente. Mettendo in mostra l'uso magistrale di vetro, metalli e pietre preziose, magneti, la mostra mette in risalto le creazioni indossabili provenienti dai regni scultorei interconnessi dell'artista, tra cui Segmenti (Segmenti), Sassi (Pietre), Costellazioni (Costellazione), Sospeso (Sospeso), Filo (Thread) e Floralia – quest'ultima presentata come evoluzione indossabile di Morfema. Le nuove creazioni si presentano anche in versione indossabile sottoforma di spille, insieme a un'edizione limitata di anelli realizzati con lapilli vulcanici raccolti personalmente dall'artista sull'Etna e ricoperti in argento o rame, riproposti come preziosi ornamenti che conservano la traccia della loro origine organica. «La mia attrazione è sempre stata verso i materiali primari dal forte valore simbolico, che evocano emozioni primordiali e inconsce. Il vetro come acqua solidificata, il rame che ricorda il fuoco e l'oro che simboleggia la luce. Sono materiali semplici di cui faccio emergere gli aspetti nascosti, svelandoli attraverso la fusione di elementi fisici, psicologici e simbolici. Il risultato è semplice e immediatamente comprensibile. Al centro della mia ricerca c'è il tema del nascosto, l'essenza interiore dei materiali, i loro aspetti più oscuri portati alla luce attraverso il mio lavoro. L'alchimia è insita nella materia e negli spazi in cui nascono le opere; Sono semplicemente un canale per la loro manifestazione». In un costante flusso tra le sculture di grandi dimensioni e i pezzi prêt-à-porter, la mostra celebra l’idea centrale dell’artista secondo cui le sue creazioni sono cicli dell’essere, dove ogni pezzo si evolve continuamente e si trasforma in quello successivo, in modo simile alle eterne rivoluzioni della Natura.