L'Alchimia Culturale di Dear Sinai, la Nuova Collezione di FYR Jewelry
Indossati dal rapper palestinese Saint Levant, i gioielli di Farah Y. Radwan nascono da un’anima che vibra tra Il Cairo e Parigi, un mix di culture portavoce di un messaggio di appartenenza e riappropriazione
Giovedì, 03 Aprile 2025, by Giulia Bugliosi
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Farah Y. Radwan
Un viaggio tra passato e futuro, un dialogo tra la memoria della terra e la pulsione creativa del presente. Dear Sinai di FYR Jewelry è un racconto inciso nel metallo, un sussurro che attraversa i secoli e si posa sulla pelle, simbolo del Sinai, terra che guarda e custodisce, dove il vento narra storie di antiche civiltà. Domina l'argento che si mischia con oro e pietre preziose, dando vita a un linguaggio visivo che evoca dune infinite e storie scritte nella sabbia, e da qui nasce Ommi, l'anello iconico in argento massiccio, che significa: madre, terra, origine. Un termine che scivola tra i dialetti arabi, portando con sé il peso delle radici e il richiamo del ritorno. Poi l'anello Ayin a forma di occhio egiziano, vegliardo e testimone silenzioso del tempo, simbolo di memoria, resistenza, del passaggio del tempo e delle culture. In argento con elementi in oro e un grande citrino centrale, l'anello Ayin rappresenta una scelta per trasmettere un messaggio universale, il legame indissolubile con ciò che siamo. FYR Jewelry non è solo un marchio, ma un atto di riappropriazione culturale, una celebrazione della resilienza. Nato dalla visione di Farah Y. Radwan, affonda le radici nella tradizione egiziana, filtrata attraverso l’estetica cosmopolita della designer. Cresciuta tra Parigi e Il Cairo, ha fuso la raffinatezza europea con il simbolismo potente della sua terra natale, creando gioielli che dissolvono i confini tra l’antico e il moderno. L’argento che si intreccia con l'oro, la pelle con il lapislazzuli, e il passato e il presente che si parlano in perfetto equilibrio di grazia e forza. Indossati da Saint Levant, questi gioielli sono dichiarazioni di appartenenza e trasformazione. E, in continuità tra storie e simboli, il Momentum ring, scelto dal rapper palestinese, si inserisce come un tributo a una figura leggendaria, un’espressione audace di forza e mistero femminile. Incarnando la complessità della regina Hatshepsut, l’anello racconta la sua storia intrisa di enigmi, trasfigurando il veleno in un simbolo di potere, desiderio e resilienza. La regina, che governò l’Egitto come faraone durante la XVIII dinastia, sfidò le convenzioni del suo tempo e la sua morte, avvolta nel mistero, è emblema di come il potere femminile riscriva la storia, anche nell’ombra. Una dichiarazione che si intreccia perfettamente con la filosofia del brand, dove ogni pezzo è un racconto capace di guardare al passato con la forza di chi è pronto a scrivere il futuro.