Kimaï: Sostenibile, ma di Rottura
Il giovane duo porta trasparenza, innovazione e inclusività all'industria dei diamanti, in cui trasparenza e consapevolezza ridefiniscono il concetto di lusso moderno
Who Jessica Warch and Sidney Neuhaus, Co-founders
Where London
Why It seeks to bring clarity, innovation and inclusivity to the diamond industry, fuelled by the belief that transparency and consciousness now defines modern luxury
Web kimai.com
Il background gioielliero di Jessica Warch e Sidney Neuhaus è indiscutibile. Nate e cresciute in due famiglie di diamantai e gioiellieri di Anversa, avrebbero potuto semplicemente proseguire il mestiere dei genitori, e invece… nel 2018 decidono di trasferirsi a Londra e di fondare un brand di alta gioielleria, Kimaï, che potremmo definire “progressista”, di rottura, specie se si immagina in gestazione nella “città dei diamanti” per antonomasia. La loro scelta ricade infatti sull’uso esclusivo di diamanti lab-grown e oro riciclato 18k, e sull’artigianalità di ogni singolo pezzo marcato Kimaï. Gioielli creati solo on demand, di grandissima qualità e manifattura, e, fattore non da poco, proposti a prezzi equi. Scopo ultimo di questa operazione, trasmettere un senso di trasparenza, innovazione e inclusività a un pubblico giovane e di consumatori consapevoli, in un mondo fino a ieri riservato a un’élite. E i risultati non sono tardati ad arrivare. Prima di tutto, quelli concreti, economici, con l’annuncio di un primo round di finanziamento guidato da Talis Capital, pari a 1,1 milioni di Euro. Fra gli investitori d’eccellenza che fanno parte della cordata, la stilista Rebecca Minkoff, il manager di Facebook Fidji Simo e l’imprenditore francese Xavier Niel, attivo nei settori delle telecomunicazioni (è il fondatore della compagnia telefonica Iliad) e dell’high-tech. E non potevano mancare anche le celeb addict. Qualche esempio? Emma Watson, Jessica Alba e lei, la Duchessa di Sussex Meghan Markle.
