Vever Riparte dall'Art Nouveau Sostenibile

A 200 anni dalla sua fondazione a Parigi nel 1821, Camille e Damien Vever rilanciano la storica Maison di famiglia con una visione innovativa e sostenibile dei gioielli Art Nouveau


“Non vogliamo più Luigi XV”, scriveva Henri Vever nel 1898 sul suo amato diario. “Nessun momento artistico è mai stato così favorevole, né così interessante. Le arti decorative stanno vivendo una rivoluzione e una nuova arte è nata. Guardo la natura e gli occhi mi si riempiono di lacrime”, confessava l'artista. Era l'inizio dell'Art Nouveau, delle raffigurazioni femminili sinuose e leggiadre, delle linee curve, degli inni alla flora, alla fauna e all'uso di materiali insoliti come il corno, l'avorio, gli smalti e le pietre dure, affinché i maîtres joailliers potessero cogliere gli aspetti più rari e nascosti della natura. Duecento anni dopo quel pionierismo creativo che rivoluzionò il linguaggio e i codici estetici dell'epoca, sono i gemelli Camille e Damien Vever a riprendere e rilanciare la storica maison - chiusa nel 1982 - sempre al 14 di rue de la Paix.

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«Il “nuovo” Vever 2021 è un'evoluzione dello storico marchio. Quando decidi di far rinascere un brand così prestigioso non puoi che partire dal suo Dna, dai suoi motivi ispirazionali, dall'alta qualità, dal know-how francese e da una cultura di innovazione e rottura», ci racconta Camille, oggi Presidente e Ceo. «Quando con mio fratello Damien abbiamo deciso di ripartire, abbiamo scelto un team di veri talenti, da Sandrine Tessier per gli smalti plique-à-jour, a Sandrine de Laage come Creative Director, oltre ai migliori laboratori di artigiani a Parigi. I gioielli del nuovo Vever rappresentano un new luxury, sono in oro riciclato, avorio vegetale e lab-grown diamonds e, grazie a questo approccio innovativo ed etico, siamo la prima azienda mission-driven del settore. Missione che oggi più che mai è legata, come in passato, alla natura, alle ninfe, alle piante rampicanti... Il rilancio di Vever libera un desiderio che ho tenuto con me per 26 anni, da quando mia nonna, come da tradizione, mi regalò un gioiello Vever per il mio sedicesimo compleanno... Lì capii che un giorno lo avrei fatto risorgere».

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