Gioielli del Passato al Tarì

Una mostra e un progetto culturale siglano la collaborazione fra il Centro Orafo Il Tarì e il Parco Archeologico di Pompei. Dal 5 al 14 maggio, va in scena “Ornamenta”


Fra i reperti di un museo archeologico, quelli che destano più stupore sono sempre i monili preziosi, che molte volte, per forme, linee e tecniche, sembrano quasi essere gli antesignani di quelli contemporanei. A indagare questa stretta relazione fra gioielli di ieri e di oggi, ci hanno pensato il Centro Orafo Il Tarì e il Parco Archeologico di Pompei, che hanno dato vita al progetto  culturale “Ornamenta: I gioielli della Campania da Pompei alla contemporaneità”.  La partnership prevede da una parte che Il Tarì si occupi di valorizzare, conservare e indagare alcuni reperti rinvenuti a Pompei, dall’altra che il Parco supporti la realizzazione di una mostra e di un percorso formativo dedicato agli allievi della scuola orafa. 

Prima occasione per ammirare i risultati di questo progetto è la Mostra che si terrà dal 5 al 14 maggio presso Il Tarì, in occasione di Open, evento fieristico BtoB, con circa 500 espositori fra cui 400 aziende Tarì e 100 aziende ospiti, compresi alcuni grandi brand internazionali. L’esposizione sarà aperta al pubblico solo nei giorni 13 e 14 maggio, a favore di appassionati di archeologia, gioielleria e arte che potranno osservare da vicino circa un centinaio di suppellettili databili fra il I millennio a.C. e il I secolo d.C., tutti provenienti dal territorio della Campania, quindi non solo da Pompei ma anche dalle altre zone di scavo della zona vesuviana. Dal 5 al 13 la mostra sarà invece accessibile solo a espositori e visitatori di Open e Tarì, per una migliore fruibilità, offrendo la possibilità di un dialogo fra operatori del settore gioielliero ed esperti di “ornamenta”. 

Negli stessi giorni di fiera sarà inoltre presentata la seconda parte del progetto, quella dedicata alla formazione delle future generazioni di maestri orafi, attraverso un ciclo di lezioni a cura del Parco Archeologico di Pompei, focalizzate sulle antiche tecniche di lavorazione ei metalli e dei gioielli stessi. Al termine del percorso formativo, gli allievi saranno chiamati a mettere alla prova la loro creatività, realizzando un gioiello ispirato a quelli del passato. Quanto prodotto sarà poi messo all’asta e il ricavato potrà contribuire a una campagna di scavo e di ricerca del patrimonio culturale campano.

Il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel commenta così la collaborazione nata in questi mesi con il Tarì: «Il patrimonio archeologico, ma anche quello immateriale di tradizioni e saperi antichi, rappresentano un valore che rende Pompei e la Campania uniche nel mondo. Attraverso questo progetto, vogliamo condividere la conoscenza delle antiche tecniche orafe con chi opera in questo settore, affinché le nuove generazioni di orafi e orafe siano consapevoli della ricchezza culturale che questo territorio può esprimere grazie all’archeologia ancora oggi nei settori più variegati, dall’arte all’agricoltura e all’artigianato».

Vincenzo Giannotti, Presidente del Centro Orafo il Tarì e co-promotore di Ornamenta, ha così chiosato l’iniziativa: «Ho pensato per molto tempo che possa esistere un gene, nel Dna dei nostri gioiellieri, che provenga da un passato tanto lontano, e che possa essersi tramandato nei secoli fino alle moderne generazioni. Questa occasione offre lo spunto per tracciare un filo di continuità tra passato e presente, e per sottolineare il profondo legame che la straordinaria arte della gioielleria napoletana ha con il territorio altrettanto straordinario che la accoglie».

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