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Loto Preziosi: L’Oro Evergreen è Giallo

Tiziano Aramini, Ceo della Spa aretina, racconta la sua progressione verso un mercato sempre più globale, che va dal Middle East agli Usa


Se è vero che per guardare avanti e capire cosa ci aspetta, bisogna prima comprendere il passato, con Tiziano Aramini ripartiamo da dove lo abbiamo lasciato a settembre scorso, ossia al termine di Vicenzaoro.

«Vicenzaoro è stata un’occasione fondamentale per riprendere contatti con i nostri storici clienti ma soprattutto abbiamo avuto modo di allargare l’orizzonte verso nuovi mercati. La provenienza? Stati Uniti, Israeliani, emiratini… Ad ogni fiera proponiamo dai 300 ai 500 articoli nuovi, che si vanno a sommare alle 48.000 referenze totali. Con una gamma di prodotto così ampia siamo davvero in grado di soddisfare ogni tipo di gusto e richiesta. E capita spesso che creiamo anche linee ad hoc per uno specifico mercato. Se ad esempio parliamo di Paesi Arabi, non sono tutti uguali: il pubblico del Kuwait è diverso da quello dell’Oman, di Dubai o dello Yemen, così come parlare di Africa non vuole dire poter presentare a clienti del Nord Africa le stesse cose che si propongono in centro e sud Africa. Ma è questo l’aspetto più bello del nostro mestiere: poter interpretare visioni e concetti estetici anche assai diversi fra loro, imprimendo il tocco del made in Italy». Aramini spiega la poliedricità della propria azienda in modo molto pragmatico: «Avendo creato la nostra realtà nel distretto orafo aretino capita spesso di mettere a punto nuove tecnologie, di immaginare nuovi macchinari per ottenere un certo effetto. Fa parte del nostro Dna cercare sempre di progredire, di proporre qualcosa di nuovo alla nostra clientela, che in questi 50 anni si è evoluta molteplici volte. Quando mio padre ha avviato l’azienda nel 1972 andava di moda solo l’oro giallo, che poi ha visto un totale abbandono per circa 20 anni. Ora non c’è azienda che non proponga collezioni e total look in oro giallo, che noi però non abbiamo mai abbandonato. E’ da sempre il nostro core business. Abbiamo semmai adattato la nostra produzione alle varie richieste, differenziate in base al mercato. In Europa ad esempio si usa il 18 kt, nei Paesi Arabi il 21 kt e il 18 kt, in Usa il 14 kt e talvolta il 18. Fino a dieci anni fa esportavamo anche in UK, dove per tradizione si usa il 9 kt, che di recente ha preso piede anche da noi».

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