L'oro Sostenibile È un Privilegio dei Grandi Marchi?
Oro riciclato e oro da recupero: la sostenibilità inizia da qui, ma c'è ancora molto da fare. Damian Oettli, WWF Svizzera, commenta il report Time for Change, evidenziando ampi margini di miglioramento nel settore.
Sostenibilità. Un termine entrato nel quotidiano delle nostre vite e che ha invaso ogni settore e business, creando anche una sorta di osmosi fra mondi diversi.
Avreste mai pensato, ad esempio, che WWF e Jane Goodall—la celebre etologa e naturalista inglese che ha rivoluzionato il nostro modo di intendere il rapporto con gli animali, nonché messaggera di pace dell’ONU—si sarebbero interessati di gioielleria?
Ebbene sì, in tempi in cui ciascuno di noi deve fare i conti con il proprio "footprint", ossia l'incidenza che ogni nostra singola azione ha sull'ambiente, anche chi ha fatto della difesa di fauna e flora il proprio mestiere volge lo sguardo su settori che dalla natura attingono risorse dalla notte dei tempi.
Attiva nello studio degli scimpanzé in Tanzania dagli Anni '60, la Goodall, dopo aver redatto un vademecum per l'educazione dei giovani alla sostenibilità e alla pace (Roots & Shoots - La speranza nel fare), e aver visto con i propri occhi i danni arrecati dalle miniere aurifere nella Foresta Amazzonica, ha collaborato di recente con il brand Brilliant Earth per una collezione realizzata con solo oro riciclato e diamanti lab-grown.
Un segnale forte e chiaro, così come quello lanciato a più riprese dal WWF, che nel 2018 ha iniziato a occuparsi attivamente del settore orologeria e gioielleria, producendo report ricchi di spunti per tutti i player dell'industria che volessero intraprendere la strada della sostenibilità.
"L'industria dell'oro e della gioielleria ha impatti ambientali e sociali significativi. L'estrazione di metalli preziosi richiede ingenti input chimici e una trasformazione del territorio su larga scala che porta alla frammentazione e alla distruzione degli ecosistemi. Circa il 52% della produzione globale di oro viene utilizzata nell'industria del gioiello e della gioielleria (fonte: World Gold Council, domanda e offerta media annua di oro, 2013-2022).
Ciò lo rende il settore più grande che guida la domanda di oro, ma anche di altri metalli preziosi e diamanti. Come tale, l'industria ha un'immensa responsabilità e un enorme potenziale per rimodellare le pratiche di approvvigionamento e promuovere approcci più responsabili all'estrazione di questi materiali.
Come WWF, puntiamo a supportare il settore in questa impresa, portando queste problematiche in primo piano, sfidando gli attori chiave ad aumentare i loro livelli di ambizione e guidando un cambiamento verso pratiche responsabili che possano ridurre l'impatto ambientale del settore e promuovere la giustizia sociale.
Nel 2018, per la prima volta, il WWF ha valutato quanto fossero preparati i 15 maggiori player svizzeri del settore per le sfide ambientali future, quanto riuscissero a tracciare la loro filiera e come collaborassero con i loro fornitori e partner commerciali per proteggere l'ambiente e le persone.
Nel 2021, il WWF ha pubblicato il report "The Impact of Gold" che evidenzia tutti i problemi legati all'estrazione dell'oro. Il recente report "Time for Change" è quindi la terza pubblicazione su orologeria e gioielleria.
I risultati dimostrano che il settore ha fatto progressi negli ultimi cinque anni, ma c'è ancora molto spazio per migliorare. Nessun marchio dei 21 interessati del mondo alto di gamma, tra gioielleria e orologeria, è stato classificato nelle due categorie più alte, evidenziando il notevole range di miglioramento che rimane nel settore.
Tuttavia, è pur vero che l'industria ha fatto notevoli progressi in termini di analisi della materialità, monitoraggio, nonché reporting e divulgazione della sostenibilità. Alcuni marchi hanno già definito ambiziose strategie climatiche e obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra (GHG), ma c'è bisogno che le aziende implementino il coinvolgimento dei loro fornitori, dipendenti o consumatori in modo più mirato e completo."*
Se dunque anche i big player fanno fatica a essere virtuosi, una PMI è da considerarsi fuori dai giochi?
"La sostenibilità è un argomento che riguarda tutti i tipi di aziende. Ogni marchio che si rifornisce di materie prime ha la responsabilità di garantire che queste risorse vengano estratte e prodotte in modo responsabile," continua Oettli."Diversi marchi o aziende affrontano sfide e opportunità diverse in base alle loro dimensioni, al modello aziendale o ai mercati in cui operano. Mentre i marchi delle grandi aziende potrebbero avere impatti maggiori e un accesso più facile alle risorse, potrebbero avere difficoltà con problemi di filiera più complessi rispetto a una realtà più piccola con flessibilità e la possibilità di lavorare direttamente con fonti primarie di materie prime.
C'è inoltre da fare una precisazione: poiché l'oro e altri metalli preziosi sono risorse non rinnovabili, non possono essere commercializzati come estratti in modo sostenibile. Il termine "oro sostenibile" è quindi fuorviante. Le aziende che pubblicizzano l'uso di "oro sostenibile" o affermazioni simili sono vulnerabili alle critiche e rischiano di essere accusate di greenwashing.
È dunque essenziale che le aziende, di qualunque dimensione siano, stabiliscano e implementino una strategia di sostenibilità completa e pianificata sistematicamente che affronti in modo olistico tutte le aree pertinenti, tra cui l'azione per il clima, la tutela della biodiversità, la gestione responsabile delle risorse idriche, la tracciabilità e la trasparenza, i diritti umani e la circolarità.
Per raggiungere questo obiettivo, sono necessari cooperazione e coinvolgimento delle parti interessate. Il primo passo (per i marchi piccoli e grandi) è creare chiarezza sulle catene del valore. Solo quando c'è piena trasparenza sui metalli preziosi reperiti, i rischi relativi al loro approvvigionamento possono essere valutati e affrontati."