Il Vintage Sbarca Online

Gioielli vintage e contemporanei hanno iniziato a giocare un match tenutosi totalmente online. Abbiamo parlato con Joanna Hardy, co-fondatrice e curatrice di Omnēque e Thomas de Haas, Ceo di Auverture, che ha inaugurato la sezione Auverture Vintage


JOANNA HARDY, OMNĒQUE

Omneque

«Definiamo innanzitutto cosa si intende per vintage e cosa per antico. Un gioiello è antico se ha 100 anni o più, mentre è vintage se ha più di 40 anni. Non tutti i gioielli perché sono vintage o antichi sono però “buoni”. Per conservare il loro valore, devono innanzitutto essere intatti, non essersi mai rotti né modificati e il motivo per cui alcuni diventano iconici è perché sono innovativi, diversi e non ricordano un altro gioiello. Con il lancio di Omnēque - dal latino “cosa di valore” - volevamo offrire alla platea del digitale un'accuratissima selezione di gioielli e pietre antiche, oltre a far crescere e formare la comunità di collezionisti e di amanti del vintage. Viviamo ormai in un'epoca in cui lo shopping è sempre più online e negli ultimi 18 mesi questa tendenza si è rafforzata moltissimo anche per il gioiello. Certo, le piattaforme digitali dedicate ora sono molte, ma bisogna fare sempre attenzione perché il 40% dei gioielli venduti online non è mai descritto e presentato correttamente. Omnēque invece offre un'ampia varietà di pezzi, tutti previa supervisione di gemmologi ed esperti, che scelgo e seleziono personalmente, secondo la mia regola ferrea: li indosserei? Perché non potrei mai consigliare un gioiello se non mi piace. I pezzi vintage firmati Cartier, Van Cleef & Arpels, Boucheron per esempio sono molto popolari, ma difficili da trovare perché li vogliono tutti. Ma Omnēque offre anche gioielli meravigliosi che non sono di brand famosi, o non sono firmati affatto. I gioielli Déco per esempio, così come quelli anni '60 e '70, sono ricercatissimi. Abbiamo clienti che chiedono sempre qualcosa di diverso e di unico ed è questo che li attira del vintage, poiché è altamente improbabile che qualcun altro abbia lo stesso pezzo. Poi c'è anche l'aspetto della sostenibilità e del riciclo che rende un gioiello vintage molto popolare. Senza dimenticare però di continuare a supportare la prossima generazione di gioiellieri, altrimenti in futuro non parleremo più di vintage».

THOMAS DE HAAS, AUVERTURE VINTAGE

Vintage4

«Auverture è una collettiva per la fine jewelry contemporanea e per questo motivo cerchiamo di essere sempre accessibili, trasparenti e inclusivi. La nostra missione è creare una community in cui le persone si ritrovano grazie al gioiello. Dando nuova vita a gioielli d'epoca, sottolineiamo il nostro impegno verso un'industria del lusso responsabile, celebrando storia, passione e artigianalità. L'ascesa dei gioielli vintage dipende da una molteplicità di fattori, ma è dovuta soprattutto al fatto che la pandemia ha cambiato radicalmente le modalità di consumo e di spesa. Secondo un recente studio, si prevede che il mercato del “resale” raggiungerà i 51 miliardi di dollari entro il 2023 e rappresenterà il 10% del mercato al dettaglio, con un consumatore del lusso molto evoluto già prima della pandemia. Sono più giovani, esperti di tecnologia ma, soprattutto, quando si tratta di acquisti di lusso, scelgono pensando a un modello di consumo circolare, oltre ovviamente a prestare attenzione allo stile che spesso vuole un pezzo vintage indossato insieme a un gioiello contemporaneo. C'è anche un altro fattore da non sottovalutare: la riscoperta del gioiello classico, che ci ricorda quanto gusto e raffinatezza siano ancora ricercati. Questo però non vuol dire offuscare il ruolo che la gioielleria contemporanea detiene nel nuovo mondo dei valori, sia lato cliente sia lato prodotto. Ma senza dubbio un gioiello vintage rimane il metro con cui tutto il resto viene giudicato».


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