Lisa O.: dal Primo Step al Successo

A tu per tu con Lisa Osimo, fondatrice di Lisa O. e creative designer anche di Forever Unique, del gruppo Osigem


Lisa Osimo è “figlia d’arte”, in quanto a dare il via agli affari di famiglia nel mondo della gioielleria fu nel 1992 suo padre, abile gemmologo e fondatore di Osigem. Dopo la laurea alla Central St. Martins di Londra e un anno di esperienza presso un’altra azienda, nel 2019, a soli 25 anni, Lisa diventa direttore creativo di Forever Unique, marchio creato nel 2014, e fonda Lisa O.. Ecco qui di seguito un breve riassunto di questi primi intensi tre anni.

«Chiunque fondi un’azienda, sa che il primo periodo non è mai semplice. Sa di dover affrontare numerosi ostacoli e di dover dare il massimo per superarli. Ebbene, se penso che ho lanciato Lisa O. a gennaio 2020, quasi non ci credo a ciò che è avvenuto dopo, perché sin dal debutto è stato un vero successo. La prima collezione, Groumette, con oro, diamanti e smalti, ha identificato subito il marchio in modo preciso, trasmettendo il sentiment di giocosità e irriverenza che avevo in mente. Le vetrine di Vicenzaoro January 2020 erano molto colorate, si facevano notare, e lo smalto, che in questi due anni ha preso piede ovunque fino a diventare un mainstream della gioielleria fashion e preziosa, ha attirato l’interesse di molti compratori. Non poteva andare meglio. E neanche l’arrivo del Covid ci ha fermati: abbiamo dovuto chiudere un paio di mesi, come tutti, ma poi abbiamo ripreso alla grande, tanto che il 2021 è andato persino meglio dell’anno precedente. A fare da traino è stato anche un gioiello che ho ideato mentre ero a casa malata proprio di Covid: si chiama ‘Na gioia, per rispondere al pessimismo circolante in quei mesi, ed è un bracciale fatto a mano, una sorta di scooby doo in oro, fili di seta e diamante centrale di 5 punti. Altri pezzi cult molto rappresentativi dello stile Lisa O. sono l’anello Jam, con montatura e pietra centrale a taglio cuore circondata da full pavè di diamanti, e il nuovo Musetto, dove solo la pietra centrale è a cuore e il pavè bombato. Entrambi sono chevalier, ma seguendo lo spirito senza schemi che amo possono essere indossati su qualsiasi dito. 

Dopo questi due anni esplositi, la fase che stiamo vivendo ora è di un’accurata riflessione su dove e come espanderci, anche se la tendenza che abbiamo notato è un chiaro apprezzamento del mercato mediorientale e statunitense, forse per una manifesta propensione alla creatività che esprime un lusso un po’ più “gridato”».

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