Luxchain: Il Nuovo Progetto di ePlay/Art&sofT

Danilo Alagi, CEO di ePlay / Art&sofT, introduce il nuovo progetto che sarà lanciato a Vicenzaoro January 2024, con un evento speciale organizzato in occasione del 25° anniversario del Gruppo


Autenticità di prodotto e lotta alla contraffazione: l’utilizzo della Blockchain nel mondo della Gioielleria”. È questo il titolo dell’evento che avete organizzato per il 22 gennaio, alle 17:00, a Vicenzaoro January 2024. Ci può anticipare qualcosa in più?
Si tratta di un evento che abbiamo organizzato per festeggiare i 25 anni di attività del nostro gruppo, che, ogni giorno, è al fianco delle gioiellerie e dei brand. L’occasione perfetta per presentare “Luxchain”, la nostra nuova soluzione nata per combattere la contraffazione, attraverso una piattaforma che utilizza la tecnologia blockchain. È, infatti, proprio grazie alla sinergia di expertise e know-how con i nostri partner che abbiamo potuto dare origine a questo nuovo progetto che ci coinvolgerà in maniera operativa da aprile 2024.

Quale strategia segue la scelta di lanciare il progetto “Luxchain” a Vicenzaoro January 2024?
Riteniamo che il contesto di Vicenzaoro sia il luogo ideale per dare spazio alle nostre proposte, sia per il target che la kermesse è in grado di raggiungere sia per il suo prestigio. Poter presentare ufficialmente il nostro nuovo progetto – costruito, in questi anni, fianco a fianco con i principali attori del mondo dell’alta gamma – a Vicenzaoro, dove il mondo del gioiello convoglia e si raccoglie, è per noi davvero molto importante e motivo di grande orgoglio.

Quali sono stati i fattori che vi hanno portato alla realizzazione di “Luxchain”?
Il nostro progetto nasce al fianco di aziende che con noi discutono soluzioni possibili. Lavorando nel mondo dell’ERP e del CRM, ci siamo sempre occupati di certificare il prodotto tramite le dovute garanzie, che, sempre più spesso, negli ultimi anni, abbiamo censito nominalmente. Un intento riuscito sia nel B2B che nel B2C. Il lavoro è sempre stato molto accurato perché, seppur tanti articoli vengono prodotti su grandi volumi, sono tutti censiti uno ad uno con singole specifiche e caratteristiche, che ne rappresentano il DNA unico: non c’è un aspetto di standardizzazione dal punto di vista delle caratteristiche tecniche. Il problema della contraffazione, però, affligge diverse aziende oggi – e questo ce lo saremmo aspettati esclusivamente su brand più importanti, invece riguarda anche brand meno famosi o più piccoli. Esiste un mercato di copie molto vasto, sia su internet, sia nel retail. Pian piano, è nata l’idea di certificare anzitutto i design di prodotto e di certificare in blockchain il prodotto stesso (prodotto fisico), così come si è sempre fatto con le semplici garanzie cartacee o digitali. 

Come funziona? 
Dotiamo ogni singolo pezzo di un passaporto univoco e immutabile per garantirne l’autenticità: in altre parole, stiamo spostando il concetto di autenticità dal singolo pezzo fisico alla coppia che si crea tra il fisico e il digitale, dove il digitale questa volta è rappresentato da una transazione in blockchain che diventa efficace perché assolutamente immutabile. Non può esisterne un’altra uguale, non può essere modificata, non può appartenere ad aziende o persone diverse rispetto a quelle della prima registrazione. Così facendo, riusciamo a distinguere le copie non autorizzate che normalmente vengono spacciate come originali. 

Quali sono gli obiettivi del progetto?
Non intendiamo toccare l’aspetto dell’ispirazione. È ovvio e naturale che un prodotto di successo possa ispirarne altri. Quello che vogliamo combattere è la vera contraffazione: ciò che viene venduto come originale, quando tale non è. Abbiamo trovato il modo e questo modo è nato in maniera del tutto spontanea, lavorando e facendo brainstorming con i nostri clienti. La dinamica dell’operazione, prescindendo dalla tecnica e dalla tecnologia, è valida perché aziende diverse, società diverse, in mercati diversi con esigenze diverse hanno pensato di combattere la contraffazione in blockchain. 

Tali testimonianze rendono più sicura l’esplorazione di questo nuovo territorio anche per un mercato come quello della gioielleria in cui ancora si confonde la blockchain con la crypto valuta. 

Luxchain potrà interessare anche il retail di alta gamma?
Certo. Sempre più negozi producono linee proprie; anche loro possono rientrare nella dinamica Luxchain. I grandi nomi del mondo retail sono ovviamente sinonimo di garanzia; ottenere la certificazione dell’expertise o delle riparazioni come certificato digitale in blockchain è un altro vantaggio che offriamo con la nostra piattaforma. Avere la certificazione di una pietra preziosa oppure di un orologio o ancora avere cura dei propri preziosi e fare costante manutenzione affidandosi a concessionari autorizzati, crea valore aggiunto al bene fisico e tutto questo può essere registrato in blockchain.

Lux


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