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Vicenzaoro Highlights, Gennaio 2024: I Valori di Vhernier

Un'idea di bellezza che va al di là del gioiello stesso, che vive di purezza, di forme astratte e concettuali. Il gioiello Vhernier raccontato da Isabella Traglio, Executive Board Member and Head of Design and R&D at Vhernier


  • Isabella Traglio, Executive Board Member and Head of Design and R&D at Vhernier

    Isabella Traglio, Executive Board Member and Head of Design and R&D at Vhernier

Leader indiscusso di un segmento di mercato che non definisce di "alta gioielleria", Vhernier ne ha in qualche modo stravolto il concetto, sostituendo il valore della pietra con quello della forma e costruendo il suo successo di marca soprattutto grazie al fortissimo legame con l'arte, il design, lo studio e la cura della linee. Ne abbiamo parlato con Isabella Traglio, Executive Board Member and Head of Design and R&D at Vhernier. «Vhernier ha origine dalla scultura moderna, con le sue forme pure, astratte e concettuali, che ci ha guidati a definire il nostro concetto specifico di bellezza, ossia la bellezza della semplicità che è la grande lezione brancusiana, dato che proprio Constantin Brancusi definiva la semplicità come complessità risolta. In un certo senso, è la promessa che noi facciamo ai nostri clienti, con i nostri gioielli. Noi vogliamo mostrare la purezza, risolvendo le complessità della costruzione – quella è riservata a noi, che dobbiamo gestirla nel nostro lavoro progettazione e di realizzazione artigianale. Tutto quello che creiamo nasce da questa idea di bellezza, che vive in ogni progetto, in ogni cosa che facciamo, e va ben al di là del gioiello. E questa coerenza è stata cruciale per la costruzione della marca. Questo nostro approccio radicato nell’arte ha riscontrato il favore dei clienti fin dall’apertura della nostra prima boutique, nel 2002. I primi prototipi dei gioielli Vhernier nascono nel 1984, dalla visione di uno scultore italiano, che realizzava delle bellissime opere astratte, concettuali. Quando li scopre, Carlo Traglio, un’esteta, un collezionista e conoscitore di arte, rimane folgorato da quei primi gioielli e, con il fratello Maurizio, intravede la potenzialità di creare un'azienda. Nel 2002, dopo aver acquisito Vhernier, decidono di aprire il primo negozio, a Milano. Quello che avevano colto era l’unicità dell’approccio alla gioielleria: la scelta di partire dalla forma anziché dalle gemme, perché è la forma che consente di ottenere quella bellezza della semplicità. E poi il fatto che il corpo è protagonista tanto quanto il gioiello: le creazioni si adattano al corpo, lo abbracciano, lo vestono. Un concetto di body jewelry abbastanza raro nella gioielleria. Entrambe queste piccole "rivoluzioni" - quella del design come punto di partenza e quella del corpo - sono nate da una ricerca radicale portata avanti con coerenza. Il risultato è una collezione di forme intuitive, quasi organiche, eppure molto studiate. Ogni collezione è un nuovo capitolo della storia di Vhernier che procede con grande continuità. Sono nate collezioni come ad esempio Eclisse e Aladino, ed estremamente emblematiche dello stile Vhernier, fino alle più recenti evoluzioni dell'iconica Calla. Oggi Vhernier è una casa di creazione che, fedele alla sua origine, scolpisce un’innovativa gioielleria di design in pure eleganza milanese».

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