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THE TALK: Costante Attività di Promozione, ma alle Imprese Serve Liquidità

Giovanni Licastro, fondatore del brand di fashion jewelry Amen, evidenzia il grave tema legato all'impatto della crisi sulle PMI e sul retail


Aziende affini per industry di riferimento, ma distanti per numeriche. Eppure le parole rilasciate oggi a Fashion Network dall'AD di OVS Stefano Beraldo, sulle misure insufficienti previste dal decreto Cura Italia a supporto delle imprese del settore moda e accessori, sono in linea con quanto ci ha rilasciato in questa intervista Giovanni Licastro, fondatore del brand di fashion jewelry Amen. Un Paese in cui operano grandi e piccoli aziende nel settore del commercio moda e accessori e che conta circa 200.000 persone, ha bisogno di essere inserito tra i settori in crisi?

«La situazione al momento è incontrollabile. Quando il commercio è bloccato si fermano tutti gli ordini in corso, si ferma tutto a data da destinarsi. Vi faccio un esempio. In soli due giorni dal primo decreto il nostro negozio nella stazione di Milano è crollato dell'80%. E così i punti vendita di Arese, Firenze... E i costi continuano a correre. In un Paese che non ti permette di 'fare cassetto', in cui si lavora con il quotidiano con un sistema di pagamento a 180 giorni ora bloccato, bisogna intervenire subito e uniti».

Prematura la stima dei danni, ma una previsione del 'dopo Covid-19‘? «Sicuramente ci saranno i primi 3/4 mesi di 'selezione naturale‘. Molti saranno costretti a chiudere o comunque a reinventarsi o a cambiare strategia. Il vero problema è il punto vendita a gestione familiare con il quale noi lavoriamo. Il nostro resta purtroppo un settore che va a una velocità rallentata e fa ancora fatica a capire le logiche di alcune iniziative di comunicazione. Ci stiamo inventando attività di promozione, come è stato con l'Albero della Vita per la Festa del Papà. Nelle zone più colpite c'è però da gestire anche la psicosi del corriere che arriva, e nelle regioni del sud Italia, dove i pagamenti sono ancora soprattutto in contanti, c'è la paura del contatto attraverso le mani».

Con un prodotto il cui price range va dai 19 ai 200 euro e uno scontrino medio di 45, l'online in questo momento vi sta aiutando?

«Con l'online siamo sempre operativi, ma le vendite da piattaforma di e-commerce non ti sostengono l'azienda. Sto intensificando la mia attività di branding e spingo la gente ad andare sul sito, ma nei prossimi mesi posso già stimare una perdita di 3/4 milioni di euro. Il governo deve sostenerci con immissione di liquidità a sostegno delle imprese, altrimenti sarà molto difficile e la ripresa sarà molto lenta. In giornate di grandi riflessioni capisci che non tutto è permesso. Bisogna stare con i piedi per terra». "Ci sono crisi che lasciano a terra senza più la forza di rialzarsi. E ce ne sono altre che invece hanno un 'effetto fenice', ossia di risorgere, di rinnovarsi e reinventarsi grazie alla genialità di una intuizione", ci dicevi proprio nell'ultima intervista rilasciata a VO+ di Gennaio 2020.

«Ti riconcili con la famiglia e rifletti tanto. Sono alla finestra e guardo cosa succede, perché qualcosa succederà. Sicuramente bisogna iniziare a guardare alla comunità, fare sistema e essere uniti. Solo così possiamo pensare di risorgere. Come la mia fenice».


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