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The Vision by Arturo Galansino of Palazzo Strozzi


  • Arturo Galansino, Palazzo Strozzi General Manager. One of the artworks from Tomás

    Arturo Galansino, Palazzo Strozzi General Manager. One of the artworks from Tomás

«Alcuni dei più grandi artisti del Rinascimento italiano si definivano in primis orefici, perché prima ancora di dedicarsi alla pittura o alla scultura avevano appreso le tecniche di incisione orafa. L’oreficeria era un’arte che aveva un riscontro economico importante e più immediato, e che non era disgiunta dalla toreutica o dalla scultura. Il Verrocchio stesso, che nella sua bottega vide passare artisti del calibro di Leonardo, Michelangelo, Ghirlandaio e Perugino, era un orafo, e anche se della sua produzione in tal senso rimane assai poco, basta guardare le sue opere pittoriche per ritrovare dettagli che rivelano l’influenza di quel suo primo mestiere: in particolare, ci sono due Madonne, una conservata alla National Gallery di Londra e una a Berlino, che riportano spille meravigliose, dipinte con una precisione dei particolari che non lascia dubbi. Quelle spille erano “copie” di gioielli veri, realmente esistiti e prodotti dal Verrocchio. Ancora oggi, Firenze conserva molto di quel retaggio da culla della cultura che ebbe nel Rinascimento, e le case di moda che ne hanno fatto oggi una moderna capitale del fashion ripropogono quell’antico amore per la manualità e il ben fatto. Prova ne è anche il recente approdo di certe maison al mondo dell’alta gioielleria, che in un certo senso riporta in un circolo virtuoso a quelle botteghe d’arte del passato».

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