Carlo Ferro: Riaccendiamo i motori

Carlo Ferro, Presidente dell'Agenzia ICE, illustra dati e tendenze del settore pre e post-Covid. Oltre alle strategie per accelerare la ripresa.


«Dopo aver accumulato 10 anni di crescita consecutiva e un 2019 relativamente brillante, con un +2.3% di crescita dei beni venduti all’estero, a gennaio e febbraio avevamo registrato un +4.7%, benché la Cina fosse già colpita dalla pandemia. Ora, i numeri Istat di fine maggio indicano una flessione del -16% nei primi 5 mesi del 2020 sul 2019, ma sottolineano anche un bel +35% di maggio su aprile. Si auspica quindi che i prossimi mesi vadano in questa direzione, con un percorso di crescita a U e un recupero progressivo. Fra gennaio e aprile, la gioielleria ha toccato il dato direi “storico” del -31,5% tendenziale, in un quadro di export mondiale del -37.8%. È insomma un settore che ha risentito anche più di altri, che in Italia, nel 2019 ha significato da solo 7 miliardi di export, e questo grazie all’eccellenza che da sempre i nostri distretti orafi sanno esprimere. VOICE è il primo evento che ci rivede tutti insieme: ci eravamo lasciati a gennaio a Vicenzaoro, con un’edizione che aveva visto, grazie a ICE-Agenzia, la partecipazione di 200 visitatori dedicati e il lancio del progetto Startup and Carats, incentrato su innovazione e tecnologia. Le proiezioni ci dicono che per tornare a un trend positivo del sistema moda italiano dovremo aspettare il 2022, ma intanto riprendiamo ottimisti. Il Patto per l’export, voluto dal ministro Di Maio, esprime reazione e visione a supporto delle imprese. Ed ICE è fortemente impegnata ad accelerare la sua azione di servizio su quattro pilastri: la campagna di comunicazione del brand Italia, l’e-commerce, la Fiera Smart 365 e la formazione di digital export manager. Anche per il comparto della gioielleria abbiamo iniziative nuove e molto importanti, come campagne di promozione in Usa e Cina e lo stand del settore Made in Italy organizzato da ICE e Federorafi al CIIE a Shangai il prossimo novembre».

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