Il Must Now? Internazionalizzare

Dal 22 al 24 febbraio, il Dubai World Trade Center ospiterà la prima edizione del JGT Dubai, futuro hub della filiera per il Middle East. Ce ne parla Adelaide Ruzzi, Project Leader della Jewellery & Fashion Division di IEG


  • Adelaide Ruzzi

    Adelaide Ruzzi

«Saranno tre giorni importanti, che si svolgeranno in concomitanza all’Expo, che si concluderà il 31 marzo. Sarà una fiera smart, internazionale, esclusivamente business to business, rivolta a grossisti e importatori provenienti da un’area che potremmo circoscrivere nell’arco delle 6/7 ore di volo da Dubai. I Paesi di maggior provenienza saranno, oltre al Middle East, l’Africa tutta, la Russia e l’Asia occidentale. Un’operazione importante per tutto il settore, che si è concretizzata grazie alla volontà di IEG di internazionalizzare il “Sistema Italia” della gioielleria, che vedrà la collaborazione con ITA Italian Trade Agency per l’incoming di buyer, e che ha trovato un partner strategico in Informa Markets, già organizzatore delle più rilevanti manifestazioni del Far East, fra cui quella di Hong Kong. Due colossi che stanno lavorando da mesi fianco a fianco perché il JGT diventi da subito una realtà vincente, sulla scia del claim scelto per la promozione, “Dubai the new beginning!”. Localmente, abbiamo poi stretto una partnership forte con gli stakeholder leader di settore, mi riferisco a Gold Souk (o Dubai Gold and Jewelry Group), crogiuolo dei compratori più importanti per l’esportazione poi in tutto il Middle-East, oltre a DMCC (Dubai Multi Commodity Center), la free trade zone più grande degli UAE. IEG ha selezionato le aziende in base al loro target di riferimento, e possiamo dire che il progetto è piaciuto veramente. Sulle oltre 300 aziende già aderenti, circa 90 sono italiane, e di queste circa 40 provengono da Arezzo e Firenze, una cinquantina dal Veneto, e il resto da Napoli, Valenza e altri poli produttivi nazionali. La ragione della massiccia adesione di realtà toscane è presto detta: nel mercato emiratino c’è un uso quasi esclusivo dell’oro giallo, con titoli 18/22/24 carati, vocazione naturale per il distretto aretino, che non a caso ha ormai da svariati anni il suo primo mercato estero a Dubai, seguito da quello statunitense. Ci saranno poi un padiglione turco, uno indiano, e numerose realtà europee. Il range comprende brand produttori di oreficeria, argenteria, gioielleria, accessori, semilavorati e tecnologia, fino agli ultimi device che coprono tutta la filiera. Una cosa è certa: questo è un primo passo, e coraggioso, considerando il periodo da cui usciamo tutti quanti, e il JGT crescerà con il tempo, a medio e lungo termine, perché le aziende che vogliono guardare a nuovi mercati devono puntare su Dubai. Noi come IEG saremo al loro fianco, anticipando anche altre mosse, tanto che stiamo già facendo scouting su altre destinazioni dove esportare lo stesso format. Work in progress, sempre!».

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