Meet the Buyer: Esqueleto
Lauren Wolf, imprenditrice, designer dell'omonimo brand, founder delle boutique Esqueleto e del format espositivo Melee The Show, ci spiega come convivono queste diverse anime nel jewelry business
Un network di boutique tra Oakland, Los Angeles, San Diego, New York, un brand di gioielli ora anche uno show per designer indipendenti. Come si diventa una"jewelry disruptor"?
Mi sono innamorata dell'arte dicreare gioielli a 20 anni, quando eroa San Miguel de Allende, in Messico. Una volta completato il mio primocorso, ho intuito che volevo diventare sia gioielliere sia designer. L'elemento chiave sarebbe stato affinare le mie capacità, in modo da capire veramente cosa fosse possibile fare per avere un gioiello funzionale e al tempostesso bello. Mi sono quindi iscrittaal FIT di New York, per perfezionare le mie competenze e vivere nella mia città preferita. Ho lavorato duramente per costruire il mio marchio e poco dopo mi sono ritrovata nel nord della California con l'opportunità di aprire
il mio negozio. All'epoca non lo sapevo, ma stavo spianando la strada per la costruzione di un marchio e perdiventare più un jeweler che una designer. Creare e disegnare gioielli è ancora una
mia grande passione, ma al giorno d'oggi credo che il mio lavoro si adatti meglio a quello di un direttore di negozio e di un retail manager.
In cosa si differenzia Esqueleto dalle altre boutique?
Innanzitutto per il servizio clienti, l'unicità della proposta e le esperienze legate ai singoli designer, offrendo un mododiverso di acquistare bellissimi oggettie gioielli, considerando che Esqueleto è in attività da quasi 15 anni! In generale, siamo assistendo a un piccolo rallentamento per le gioiellerie da un punto di vista economico e a un mercato saturo di marchi diretti al consumatore.
Esqueleto offre un ampio range di prezzo perché per noi è importante che ci sia un'offerta per tutti, sia per il prezzo sia per lo stile, con designer in arrivo da tutto il mondo.
In che direzione si sta muovendo il mercato della gioielleria?
Questa è una domanda difficile.
Abbiamo assistito a un grande sposta-mento verso una produzione di gioielli sempre maggiore. In questo momentosi sta però tornando a realizzare pezzi più artigianali, con un’enorme richiesta di pietre preziose colorate, il che è entusiasmante.
All'attività di designer e retailer, si è aggiunta quella degli eventi, con Melee The Show. Melee è stata la naturale evoluzione di un bisogno per una "piattaforma" che offrisse eventi dal format diverso rispetto alla proposta esistente sul mercato. Io e Rebecca Overmann, la mia socia, abbiamo semplicemente riempito una nicchia.
Essendo già operative sul mercato della gioielleria, abbiamo creato un ambiente eccezionale per la vendita di gioielli a una selezionata rosa di rivenditori, con uno standard elevato sia per la forte estetica
nel design, sia per l'unicità nello stile. Siamo state in grado di dar vita a un sistema migliore per consentire a designer e buyer di entrare in sinergia e di connettersi su un prodotto che vendono entrambi.
Un jewelry brand, un network of jewelry boutique, un jewelry show. Sono in qualche modo connessi tra loro?
In realtà le vedo più come entità molto separate, ma ovviamente c'è qualche sovrapposizione con i designer con cui lavoriamo. Direi che l'elemento più importante è il legame con i nostri artisti e il bellissimo lavoro che realizzano e condividono con il mondo. E i buyer che selezioniamo per Melee The Show è così interessante e meraviglioso da sentirmi davvero fortunata nell'aver "costruito" un network così speciale.