Meet the Buyer: Mad Lords

Nel mondo bohemian di Mad Lords, attraverso le parole del suo founder Serge Muller



Rue Saint-Honoré, 1st Arrondissement. La via per eccellenza delle boutique chic di Parigi nasconde un’anima rock e anticonformista. Al 316 e al 320, si trovano una boutique su strada e uno studio affacciato su un cortile interno, dove l’atmosfera bohémien, fra mobili vintage e oggetti stravaganti, profuma di essenze esotiche. Sono i due indirizzi “gemelli” scelti da Caroline e Serge, i fondatori di Mad Lords, eclettici nello stile di vita quanto nel modo di selezionare e proporre gioielleria. «Caroline ed io siamo due nomadi alla perenne ricerca dell’autenticità, delle persone ma anche di ciò che esse creano o cercano. Questo è il principio che governa ogni nostra scelta, che pone al centro l’uomo e l’ambiente: l’uomo perché ci interessa tessere un rapporto speciale sia con i designer con cui lavoriamo, sia con la gente che frequenta il nostro negozio e lo studio, dedicato all’arte del piercing. Una “tribù” che non ha distinzione di età, ceto, sesso, provenienza o altro. In genere, lo stile del negozio crea una certa “pre-selezione”, attirando persone anticonformiste e alla ricerca di qualcosa di speciale, hippie chic o rock chic, esattamente come noi. Negli anni abbiamo fatto scouting di quelli che consideriamo veri e propri talenti, e ora il nostro portfolio comprende designer provenienti da Europa, America, Asia, Giappone e India, e anche qualcuno in Italia. Fra i brand “storici” di Mad Lords ci sono Maria Tash, Pascale Monvoisin, Jacquie Aiche, Muse, Céline d’Aoust, Kismet by Milka, Alexandra Abramczyk, Tobias Wistisen e M Cohen, con un range di prezzo che va dai 500 ai 5.000 €. Il nostro rapporto con loro è di reciproca fiducia e di rispetto di alcuni principi, fra cui quello dell’uso esclusivo di oro responsabile certificato Fairmined e di pietre non trattate. Materie prime che usiamo anche per le nostre linee, la Mad Precious & Ethical, il cui packaging è ovviamente eco-friendly. Il nostro essere socialmente responsabili ci ha anche fatto diventare partner dell’Istituto Pasteur nella lotta contro le malattie rare, e anche l’emergenza Covid ci ha visti coinvolti, con una donazione ingente di mascherine. Un modo concreto e solidale per continuare la nostra ricerca di autenticità con gli altri».

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