Professione Gem Broker

Massimo Gismondi ci introduce nel suo mondo delle pietre di colore, viste come forma di investimento e fulcro delle Special Sales di Gismondi 1754


Chi è il Gem Broker?
La chiamiamo GGB, Gismondi Gem Broker, ed è la figura di riferimento che, da un punto di vista del business, è legato al mondo delle pietre. Un'attività che fa capo alla mia persona e al mio entourage il quale, grazie a competenza ed esperienza, è riuscito negli anni a costruire sinergie, alleanze e network, che oggi ci permettono di trovare pietre rare a prezzi migliori. 
Gismondi 1754 si toglie le vesti del gioiellerie e diventa così un consulente finanziario, con il quale il cliente instaura un rapporto di fiducia. Grazie a soluzioni finanziarie di investimento sicure e redditizie, il cliente ha la garanzia di avere una gemma rara, di potersela godere, ma al tempo stesso di conservarne il valore da qui agli anni avvenire. La figura del Gem Broker esiste da sempre, ma noi lavoriamo sempre di più nell'ottica di curare il cliente e di porlo al centro di tutto, con un servizio tailor-made.

Come viene "vissuta" una pietra di colore oggi?
Le pietre sono una forma d'arte. C'è il cliente appassionato di minerali che vuole pietre specifiche, che è molto preparato, ha competenza, idee chiare. Poi c'è il cliente affascinato, ma non appassionato, e qui entra in gioco la parte commerciale di Gismondi 1754 che lo porta per mano a scoprire il mondo delle pietre. In azienda siamo 4 gemmologi e da parte nostra c'è sempre la volontà di dare informazioni e dettagli tecnici per spiegare il tipo di investimento, il valore, la natura e la rarità di una pietra. 

Oggi sul mercato sono molto richieste le gemme rare e di colore. Che momento è?
In un momento di grande incertezza economica, dopo una prima fase di paura e pur nella gravità della situazione, si è tornati a cercare la pietra. Ciò è dimostrato dai risultati delle case d'asta che di recente hanno venduto rarissimi diamanti rosa e blu, che non sono in assoluto le più rare, ma sicuramente sono le più costose. In generale il mercato ha una sua tendenza che facciamo noi gioiellieri, ma senza dubbio lo spunto arriva sempre dai colori dati dalla moda o del design. In questo momento c'è tuttavia un forte richiesta di diamanti blu, rosa, rossi e orange che sono al di sopra di ogni tipo di moda perché molto rare e richieste. 

Per chi vuole investire in una pietra rara, cosa consiglia di fare?
In linea di massima gli investimenti devono essere a medio o a lungo termine, oltre i 10 anni. Se ho un cliente che decide di fare un investimento finanziario importante e vuole spendere bene (qualche milione, ndr), tra dieci anni quel diamante rimesso sul mercato avrà una rivalutazione con le case d'aste o direttamente attraverso il nostro network, nel sistema delle borse internazionali oppure con i nostri clienti diretti. Come scegliere la pietra giusta sulla quale investire? Per capire il tipo di investimento, faccio un esame degli ultimi 20 anni: i diamanti rari, ossia rosa, blu, orange e rossi, sono quelli che hanno avuto le più importanti rivalutazioni perché c'è la rarità dell'oggetto. È come un'opera d'arte: vent'anni fa un quadro di Van Gogh lo pagavi meno di oggi.

Chi muove le leve del mercato delle pietre e che differenza c'è tra l'industria del colore e quella dei diamanti bianchi?
Il mercato lo fa chi estrae e chi taglia. La forza dell'oligopolio decide quanto materiale mettere sul mercato per bilanciare domanda e offerta. Faccio un esempio recente. Il mercato dei diamanti è in mano alle "sette sorelle" che si mettono d'accordo sui prezzi (sono poco più di 100 i sightholder accreditati per acquistare direttamente dalle mining company). Durante la pandemia di marzo-aprile è stato bloccato l'acquisto dei diamanti e sono state chiuse le vendite dei diamanti all'asta. I sightholder a questo punto potevano tagliare solo quanto già acquistato pre-pandemia, con un conseguente, forte rallentamento della richiesta di pietre preziose in generale. Le mining company hanno quindi bloccato la quantità di grezzo da immettere sul mercato in modo da far adeguare i prezzi, una volta ripartita la domanda. 

Massimo Gismondi come sceglie una pietra da acquistare?
Innanzitutto c'è da dire che, rispetto al mondo del diamante, quello delle pietre di colore è una giungla, troppo frammentato, per cui risulta difficile stabilire e mantenere un prezzo coerente. 
A parità di elementi, per esempio, rispetto a un diamante bianco in cui è tutto più delineato, i fancy color presentano variazioni di colore e di sfumature più significative. Nella pietra di colore è l'occhio umano che fa la differenza perché è la piacevolezza della pietra a essere imparametrabile. Quando sei di fronte al colore subentra un quid che è molto più complicato da valutare. La garanzia è sempre data da chi guarda la pietra, come il mio fornitore in Sri Lanka, che rappresenta i miei occhi a distanza.

Che vantaggio ho nel comprare una pietra da GGB?
La nostra capacità risiede nel trovare le pietre prima che arrivino ai grandi dealer, grazie al nostro network di alleanze che ce le propongono prima di metterle sul mercato. Oggi grazie a questo network creato negli anni, i nostri stakeholder sono parte dell'azienda perché credono nel nostro progetto e ci permettono di acquistare pietre a prezzi competitivi. I fornitori spesso ci contattano anche attraverso i social. Bisogna avere il coraggio e la caparbietà di crederci. Qualche mese fa, per esempio, ho iniziato una collaborazione con un fornitore in Rajasthan, che ha una produzione molto specifica, grazie a un contatto attraverso il mio account personale di Instagram. Oggi ne è nata una relazione sulla fiducia, iniziata nel momento in cui mi sono visto recapitare una selezione di prodotto, senza garanzie da parte da mia, ma solo sulla fiducia. Un'audacia che viene premiata. Dalla fortuna.

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