"Surface in Depth": la Special Lecture di Stefano Marchetti
L’oro e le sue infinite possibilità al centro dell’incontro "Surface in Depth", tenuto dal maestro orafo padovano per gli alunni di IED Milano
«Ammiro gli artisti che lavorano con differenti materiali e io stesso ho sperimentato l’uso di materiali diversi nel mio lavoro, ma amo ancora l’oro e credo che sia ancora possibile inventare qualcosa di interessante nel mondo della gioielleria contemporanea. Credo, inoltre, che sia davvero importante per chi vuole diventare un designer o un artista di gioielli, capire dove posizionarsi, perché il mercato di oggi è vasto e potrebbe risultare confusionario», così il maestro orafo Stefano Marchetti ha aperto lo speciale incontro “Surface in Depth”, organizzato da IED lo scorso martedì 29 marzo all’Adi Design Museum, in occasione della settimana di workshop dedicata alla ricerca e alla sperimentazione sulle tecniche non comunemente utilizzate in oreficeria, tenuta da Marchetti dal 28 marzo all’1 aprile in IED. Sperimentatore dalle doti alchemiche, Marchetti ha svelato i retroscena di alcune delle sue opere, quelle più giuste a delineare i mutamenti stilistici di una vasta produzione artistica, frutto di oltre 25 anni di incessante ricerca, “superficiale ma profonda”. Perché qualsiasi procedimento tecnico, anche il più basilare, può offrire infinite possibilità e varianti se approcciato con uno sguardo rivoluzionario. È questo esercizio che “porta a interpretare forme, colori e materiali con lo spirito poetico dell’artista, e ad esplorare i misteri della materia con l’attitudine propria dell’indagine scientifica”. Proprio come accadde con il suo primissimo pezzo, considerato dall’autore un fallimento: una spilla in leghe d’argento e rame, realizzata a fine anni 80. «All’epoca, ero particolarmente affascinato dalla pittura post impressionista, dal divisionismo francese, e provai a creare la stessa “impressione” di sfumatura anche sul metallo». Non avere paura di esplorare; lasciarsi guidare da intuito, curiosità e passione soprattutto agli inizi; riuscire a infondere la propria personalità in un pezzo pur lasciando spazio alle infinite altre personalità di chi poi lo indosserà, questi alcuni dei preziosi consigli di Marchetti agli aspiranti jeweler del futuro, ma soprattutto iniziare quanto prima: «Ho iniziato la mia formazione quando avevo 14 anni e mi sono laureato all'età di 18 anni. Secondo me, è importante iniziare da giovani. Riuscite a immaginare qualcuno che vuole diventare un pianista e tocca il pianoforte per la prima volta all'età di 30 anni?».