THE TALK: Icona del Vero Made in Italy

Innovazione digitale e un nuovo negozio a Pechino. Marco Bicego spinge il piede sull’acceleratore, per raccontare al mondo il valore del made in Italy e della tradizione orafa vicentina



Partiamo dalla vostra ultima novità, l’apertura di una nuova boutique a Pechino, nel China World Mall, lo scorso maggio. Un passo importante, soprattutto in un momento così delicato. 
Come Italiano sono orgoglioso di poter rappresentare una delle eccellenze nazionali, il gioiello. Sono onorato di poter esibire e far conoscere il mio marchio attraverso l’apertura della prima boutique Marco Bicego in Cina, proprio nella capitale. Il progetto è iniziato qualche anno fa ma siamo riusciti a portarlo a compimento solo recentemente anche grazie alla preziosa collaborazione con il nostro partener locale.

Come mai questa scelta e che cosa vi aspettate dal mercato cinese?
Fin dai tempi di Marco Polo, le interazioni tra Occidente e Oriente hanno sempre generato relazioni particolarmente promettenti in termini culturali ed economici. I due mondi, seppur lontani, hanno sempre goduto di affinità elettive. Per questo, da qualche tempo, serbavo il desiderio di aprire un punto vendita Marco Bicego in Cina: un traguardo per me importante sia nell’ottica di un progetto globale di crescita ed espansione del marchio, sia nell’idea di poter così esprimere al meglio l’identità e lo stile Marco Bicego. Sono sicuro che la donna cinese, grazie alla sua naturale eleganza, riuscirà facilmente a identificarsi nei valori espressi dai miei gioielli e sarà in grado di rappresentare al meglio concetti quali unicità e armonia che sono di riferimento costante nel mio lavoro.

Quali crede siano i punti di forza di Marco Bicego per la ripartenza?
Mantenendo inalterati lo spirito, i valori e la filosofia del brand, in questo particolare momento non ho in verità modificato nulla di sostanziale ma ho piuttosto deciso di investire le nostre energie e le nostre risorse per migliorarci e per perfezionare quello che già facevamo bene.
Io e il mio team stiamo quindi lavorando per migliorare, laddove possibile, il nostro prodotto, per offrire un servizio qualitativamente migliore, per garantire maggiore assistenza e vicinanza ai nostri partner e per comunicare meglio chi siamo, quello che facciamo e i valori in cui crediamo.

Su quali altri mercati esteri punterete?
Il nostro brand è molto apprezzato all’estero, in primis nel mercato statunitense, ma sta crescendo molto anche in Germania e nel nostro Paese.

Qual è invece la situazione in Italia, secondo lei? 
È difficile poter esprimere un giudizio: stiamo ancora cercando di capire come il mercato risponderà dopo i mesi di blocco e chiusura. Da parte mia però c’è sicuramente fiducia e positività.

Come avete sfruttato questi mesi di lockdown, a cosa avete dato la priorità?
In questi mesi abbiamo voluto accelerare quel processo di innovazione digitale dell’azienda che era già in atto. Stiamo lavorando per lanciare il nostro nuovo e-commerce: una vetrina con cui voglio parlare del mio brand in modo nuovo e contemporaneo. Sarà on-line dal 1 settembre.

Quanto è importante in questo momento, appartenere a uno dei distretti orafi italiani più rinomati? 
Per me è fondamentale. Tutti i miei gioielli sono creati nella sede di Trissino in provincia di Vicenza. Sono realizzati a mano in oro giallo 18 carati, nel rispetto delle tecniche della tradizione orafa e sono riconosciuti in tutto il mondo come un’icona del vero made in Italy, frutto del know how di un territorio che ha fatto la storia della gioielleria italiana. 

Secondo lei, in futuro, cambierà il modo di percepire e di comprare un gioiello? Oppure, ritorneremo alla normalità cui eravamo abituati?
Credo che il consumatore sarà sempre più attento al valore della marca, a quello che il brand rappresenta. Non cercherà più solo un gioiello ma qualcosa di speciale, unico e capace di interpretare il suo modo di essere. Ne sposerà i valori e lo spirito. Per questo voglio trovare il modo di raccontare meglio chi sono e le cose in cui credo. 

La sfida più grande che vi troverete ad affrontare?
Credo che sia importante ripensare all’esperienza di acquisto in boutique ma anche on line. Chi va in negozio vuole respirare l’identità di brand, essere accompagnato in un viaggio alla scoperta dei valori su cui si basa, capire la storia che sta dietro a ogni singola creazione. Vuole poter scegliere con consapevolezza. Sta a noi ora trovare il modo di raccontare questi aspetti e renderli condivisibili. Da parte mia ci sarà il massimo impegno: voglio continuare ad essere in prima linea oggi più che mai per raccontare l’unicità del mio lavoro.


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