• Home
  • Interview
  • THE TALK: L'Innovazione del Settore Riparte dal Primo Polo Valenzano di Gioielleria

THE TALK: L'Innovazione del Settore Riparte dal Primo Polo Valenzano di Gioielleria

Le valenzane Villa Pedemonte Atelier spa e Lombardi srl, con il fondo Equinox, si uniscono per la ripartenza del settore. Ne abbiamo parlato con i diretti interessati


  • Andrea Garrone

    Andrea Garrone

A luglio scorso, il fondo Equinox ha firmato un accordo con Villa Pedemonte Atelier SpA (VPA) e Lombardi Srl per il controllo del 66% del primo polo di alta gioielleria tutto italiano. Ne abbiamo parlato con Andrea Garrone, Amministratore Delegato VPA e Lombardi Srl, Livio Arzani Presidente VPA e Pedemonte Holding, e Augusto Ungarelli Presidente Lombardi srl, che a VOICE interverrà sul tema dell'innovazione finanziaria e tecnologica dell'industry, domenica 13 settembre in occasione del talk organizzato dal Club degli Orafi. 
«Questo primo, nuovo polo della gioielleria italiana nasce in un contesto pre-Covid molto interessante, dove la stessa VPA aveva, grazie al servizio da sempre offerto ai grandi marchi, raggiunto risultati straordinari, soddisfando una domanda di prodotti di media e alta gioielleria in continuo aumento », spiega Andrea Garrone. «Un momento magico con grosse opportunità per chi aveva sempre investito nella qualita’ della produzione, in un periodo storico in cui Valenza aveva dovuto gestire una consistente riduzione del numero di addetti specializzati (da 8000 addetti a poco meno di 4000 negli ultimi anni).
Il Covid ha rallentato il business, ma non ha cancellato quel bisogno delle grandi marche internazionali per un servizio di qualita’ totale, nel rispetto degli standard previsti e di quantitativi importanti di ordini. Ora che abbiamo raggiunto la dimensione di un grande gruppo manterremo queste caratteristiche che combinano qualità e quantità, fondamentali per una competizione globale. L'opportunità di unirci ad un'azienda come Vendorafa ci dà l'opportunità di crescere, in quanto acquisiamo 70 mani esperte e professionali che ci permettono di aumentare la nostra capacità produttiva fino a oltre 200 persone con caratteristiche artigianali e professionali di indubbia qualità.

Aggiunge Augusto Ungarelli: «Al di la del polo di eccellenza che andiamo a formare, con questa operazione si crea un contenuto di formazione professionale che è elemento imprescindibile per la continuità di un'azienda e di un'industria. Per noi di Vendorafa questo progetto parte da un'esigenza che non è solo figlia della sua validità industriale, ma che ci fa vedere un orizzonte più strutturato. Per quanto ci riguarda più direttamente, dovevamo garantire una continuità attraverso una successione che abbiamo visto molto positiva in questa sinergia. Il dialogo con il fondo di private equity Equinox è iniziato proprio spiegando il tessuto produttivo di Valenza e si sono subito intravisti i presupposti per unire le due aziende, VPA e Vendorafa, come simboli della rappresentatività della manifattura dell'alta gioielleria. L'operazione è partita proprio perché i tre soggetti si sono trovati. Due aziende di produzione, Vendorafa, con quasi 70 anni di storia l'anno prossimo, con le caratteristiche di un'azienda di famiglia proprie della tradizione orafa del tessuto Valenzano, e Villa Pedemonte, che nasce sempre a Valenza, con le caratteristiche dell'imprenditore valenzano che si evolve in una struttura aziendale molto tecnologica, avendo molto sviluppato negli anni questo aspetto di tecnologie con macchine a controllo numerico all'interno dei loro sistemi». 

Arzanii
Livio Arzani


Chiosa Livio Arzani: «Abbiamo sempre fatto "quantità nella qualità", in un mondo di brand che sta cambiando molto. Ciò che ci differenzia dagli altri è fare bella gioielleria, ma qualora questo non dovesse più essere l'elemento distintivo, per noi sarebbe un problema. Viviamo per valorizzare  il Made in Italy che difendiamo in tutte le maniere, credendo molto nella sinergia tra le aziende. Ma la dimensione familiare delle nostre è diventata una criticità, a fronte di una concorrenza europea molto cresciuta a livello dimensionale (gli atelier leader del mercato europeo hanno intorno ai 300 dipendenti), mentre qui a Valenza siamo in media intorno ai 50 dipendenti, escluse le grandi realtà come Bulgari. Con questa operazione facciamo un salto di qualità importante, pur rimanendo una piccola industria artigianale. Tutti i nostri prodotti continueranno a avere un marchio identificativo specifico che garantirà la tracciabilità del pezzo dalla sua nascita alla morte». 

Prosegue Augusto Ungarelli: «VPA è in grado di mettere insieme tecnologie molto all'avanguardia, dimostrando una visione imprenditoriale strategica e, mantenendo questa identità di produzione manuale, ha sviluppato molto in fatto di programmazione a controllo numerico con molte più macchine. Vendorafa invece è più fondata sulle competenze artigianali dei maestri orafi, sulla ricerca, la tradizione orafa e l'artigianalità manuale. Con questa premessa, le due aziende manterranno indipendenza operativa perché altrimenti andremmo a snaturare le nostre forza e del sistema che abbiamo creato per le nostre aziende. Stiamo compiendo passi di conoscenza reciproca per una operatività che metta in moto un meccanismo fattivo, un allineamento personale e una gestione dei flussi all'interno delle singole aziende. Al di là dell'idea di mettere insieme due realtà come le nostre, VPA e Vendorafa, il fondo Equinox doveva capire la realtà del distretto, sposare l'unicità del progetto e l'identità legata alla territorialità. Mettiamo insieme due identità aziendali che possono interagire e compensare le opportunità di lavoro secondo il modello Valenzano, per dar vita a una realtà che darà continuità di mestiere».
«L'idea del polo, grazie anche al rafforzamento finanziario, è anche quella di potersi permettere di costruire piani di formazione manageriale e specializzata per tutti i dipendenti trasformando le nostre aziende famigliari in aziende moderne e con un management qualificato , che possano affrontare le sfide del mercato e nello stesso tempo possano investire in ricerca e sviluppo», prosegue Andrea Garrone. Stiamo cercando di rafforzare ancora di piu’ il legame tra il mondo orafo e quello meccanico creando un polo completo che possa soddisfare tutti i bisogni del mondo della gioielleria. Con l’acquisizione di Lombardi si creerà un gruppo importante in cui le aziende manterranno la loro autonomia e le loro logiche commerciali e produttive, necessarie per soddisfare tutti i clienti. 

La cosa più bella sarà mettere insieme un'azienda di 70 anni con una di 40: 110 anni di tradizione, impegno e crescita con grandi professionalità all'interno. Priorità del gruppo è quella di aggregare le aziende valorizzando i punti di forza e investendo per ridurre i punti di debolezza, far crescere i team manageriali, investire in formazione dando strumenti e nuove competenze, in attesa di un ritorno del mondo alla normalità che dovrebbe riportarci una richiesta importante da parte dei clienti di produzione di alto livello.
Lavoriamo con molti fornitori valenzani, circa 50 laboratori tra incassatura e assemblaggio più i 20 di Vendorafa e questo rende Valenza la nostra fonte primaria. Condividiamo inoltre i progetti della Fondazione Mani Intelligenti, ma cerchiamo di crescere anche all’interno i nostri giovani artigiani con le nostre caratteristiche aziendali coinvolgendo le persone più esperte. Oggi, per rispondere alle esigenze organizzative e tecniche di un cliente, devi avere un’organizzazione interna strutturata. La gioielleria di brand, prima al 20% ora superiore al 40% di quota di mercato, ha sicuramente bisogno di aziende come le nostra, e la collaborazione con il network valenzano è fondamentale per  poter approffittare delle competenze del distretto e mantenere la flessibilità che il mercato ci richiede», conclude Garrone.

Ungarelli
Augusto Ungarelli


Share this article:

Iscriviti alla nostra Newsletter

Il tuo browser non è aggiornato!

Aggiornalo per vedere questo sito correttamente. Aggiorna ora

×