Verdi Gioielli: Mezzo Secolo di Bellezza

1971-2021: l’azienda valenzana celebra i suoi primi 50 anni, con la consapevolezza di rappresentare il made in Italy nel mondo, e con una serie di pezzi iconici in arrivo nel 2021. A fare il punto su questo importante momento, Marco Verdi.


  • Rose gold diamond bangle and ring with coral, ROCK'N'ROLL Collection

    Rose gold diamond bangle and ring with coral, ROCK'N'ROLL Collection

Cinquant’anni di storia e una duplice “visione” dovuta a un confronto generazionale: In cosa si differenziano l’approccio suo e di suo padre, sia dal punto di vista della gestione interna che in ambito commerciale e strategico?
Nel 2021 Verdi compie 50 anni (esattamente come me!), ma l’azienda ha un heritage ben più lungo. Quando nel ’71 mio padre la rilevò da mio nonno, esisteva già da qualche decennio, ma ne cambiò il nome, e direi anche la “pelle”. Mio padre aveva solo 24 anni, ed era un giovane pieno di idee e con un’impronta piuttosto innovativa per l’epoca. Puntava già all’estero, cosa non scontata per quei tempi, che vedevano il mercato interno crescere per via del boom economico, ma lui era, ed è ancora oggi, piuttosto lungimirante. Ho iniziato a lavorare al suo fianco negli anni ’90, e da quel momento, la presenza del brand all’estero è andata sempre più aumentando. Un naturale effetto del tipo di collezioni che andavamo proponendo, con un uso preponderante dei colori e un accostamento inconsueto di materiali e forme. Non è un caso che le boutique che meglio ci rappresentano e supportano qui in Italia siano sin da allora quelle nelle principali destinazioni turistiche, vale a dire Venezia, Capri, Taormina, frequentate da un pubblico per lo più straniero. Posso quindi dire che ho semplicemente assecondato la linea che era stata impostata in precedenza, senza mai fare il passo più lungo della gamba ma semmai cercando di anticipare a mio modo qualche mossa. Per esempio, nelle modalità di proposta del prodotto: oltre alla partecipazione alle fiere, da qualche anno creiamo una serie di piccoli eventi personalizzati per una ristretta cerchia di clienti selezionati, che talvolta amiamo gratificare con incontri one-to-one con il compratore finale “Vip”. Un modus agendi ormai abbastanza diffuso in tutto il settore, ma che per noi è già una consuetudine assodata. 

Come è cambiato il settore della gioielleria in queste cinque decadi?
Nel complesso, si può senz’altro affermare che una volta era tutto più facile, perché c’era meno concorrenza di settore, e quella dall’estero, in particolare dall’Oriente, era ridotta a casi sporadici. In più, ora risulta anche più arduo invogliare all’acquisto il negoziante o il buyer, che puntano per lo più al conto vendita, mentre una volta erano loro i primi “investitori”, che credendo nel brand acquistavano un’intera collezione. Ora, si pretendono agevolazioni e prezzi vantaggiosi. Infine, il concetto del “brand” era ben più aleatorio: adesso è un must have, i grandi marchi dettano legge ovunque, e per vendere, soprattutto a un pubblico alto-spendente, anche il packaging e tutto ciò che esso rappresenta ha il suo peso. Aggiungiamo che chiunque può consultare rapaport.com o avere la app RapNet e perciò sentirsi “esperto” , o quanto meno acquistare un gioiello con maggiore consapevolezza sul prezzo al carato, e tutto si complica ulteriormente.

Quali sono i canoni estetici che identificano lo stile Verdi?
Fino agli anni ’80, non avevamo una vera e propria direzione stilistica, ma si può dire che andavamo “a sensazione”, in base alle mode del momento. E sottolineo che è stato anche il decennio in cui abbiamo registrato la crescita maggiore. Solo negli anni ‘90 abbiamo iniziato ad avere uno staff di designer interni, dedicati a creare linee con una riconoscibilità e uno stile ben precisi, concetti che negli anni hanno pagato. Di sicuro, a contraddistinguerci è l’uso dei colori, che rende ogni oggetto riconoscibile indipendentemente dalla gemma montata. Se vogliamo trovare una differenza fra il gusto mio e di mio padre, potremmo dire che lui ama di più il diamante e il design tradizionale, mentre io prediligo coralli e pietre colorate, come per esempio gli zaffiri colorati. In ogni caso, il confronto reciproco è per noi uno strumento di crescita continuo, direi quotidiano, che fa sì che dal nostro laboratorio esca sempre un gioiello portabile, non dal design fine a se stesso. 

Come è cambiato l’approccio e la richiesta del cliente? Ravvedete nuove tendenze, in abitudini e gusti?
Alle criticità prima descritte se ne è aggiunta una fino a ieri inaspettata. Nell’ultimo decennio, si è appunto verificato il fenomeno dei “competitor extra settore”: se una donna ha un certo budget a disposizione, non è detto che aspiri a comprarsi un gioiello, perché si ritrova con opzioni diverse, come viaggi e device tecnologici altrettanto d’appeal. Quanto ai mercati, quello del Medio Oriente è quello dove senz’altro siamo riusciti più che altrove a diventare e a essere percepiti come un brand: abbiamo clienti che di continuo ci sollecitano a mostrare loro novità, e i nostri partner in loco sono un punto di riferimento per un certo tipo di richieste, attirate dal valore aggiunto dell’italianità e di quella nota di riconoscibilità che siamo riusciti a imprimere alle nostre creazioni. Negli ultimi anni, si è poi andata consolidando una tendenza: mentre prima in occasione delle fiere si preparavano collezioni pensate anche solo per un dato cliente, soprattutto quelli americani, ora, salvo eccezioni, i gusti si sono in un certo senso globalizzati, quindi riusciamo a puntare su un numero ridotto di linee, e questo ci permette di concentrarci di più sul risultato. E a questo ha sicuramente contribuito il mondo dei social e della comunicazione, veloce e world wide. 

Quali sono le keywords che identificano il DNA dell’azienda?
Al primo posto c’è tradizione: e non solo perché siamo già alla terza generazione (considerando i prodromi del nonno), ma perché siamo sempre fedeli al nostro stile, senza cedere alla tentazione del design fine a se stesso o schiavo delle mode. 

Poi direi Made in Italy: nei nostri laboratori ci occupiamo di ogni singolo passaggio, dal disegno alla pulitura dell’oggetto finito. Qualità è un altro caposaldo di Verdi: oggi il business si fa in buona parte anche grazie alla spinta di una certa comunicazione, ma noi siamo sempre stati restii a questo. Il nostro target è da sempre la qualità di ciò che proponiamo, tanto che fino a 2 o 3 anni fa, non davamo neanche un nome alle collezioni. Erano Verdi e basta. C’è poi l’Unicità, un concetto che può sembrare presuntuoso, ma che indica il plus di essere riconoscibile che ha un nostro gioiello. Infine, Stile, perché è ciò che creiamo, e Famiglia. Famiglia non solo perché l’azienda appartiene ancora a noi al 100%, ma anche perché con i nostri dipendenti (una dozzina nei vari uffici e una decina gli artigiani) siamo una squadra dalla forte identità.

L’orgoglio e la soddisfazione più grandi nel fare questo mestiere?
Poter affermare di essere italiani e di rappresentare, al meglio delle nostre possibilità, quello che il nostro Paese rappresenta a livello mondiale, ossia stile, bellezza e qualità, che non a caso sono fra i nostri principi motore. Da qui deriva anche la grande soddisfazione di girare il mondo e di ritrovare nelle migliori boutique di Bond Street a Londra piuttosto che sulla Fifth Avenue a New York i nostri gioielli, e di pensare che siamo un simbolo dell’italianità nel mondo. E anche per questo, il 2021 sarà per noi un anno speciale, celebrativo di questo primo mezzo secolo trascorso a creare bellezza, che verrà suggellato da una serie di pezzi che non dubito diventeranno iconici di maison Verdi. Ma al momento, top secret! 

Marco Verdi


  • White gold diamond bangles with briolettes in blue and pink sapphires and black diamonds, SOUL Collection

    White gold diamond bangles with briolettes in blue and pink sapphires and black diamonds, SOUL Collection

  • White gold and diamond bangle with blue sapphires and a heart-shaped tanzanite, BLUES Collection

    White gold and diamond bangle with blue sapphires and a heart-shaped tanzanite, BLUES Collection

  • Rose gold diamond bangle, CHILLOUT Collection

    Rose gold diamond bangle, CHILLOUT Collection

  • White and rose gold rings with emerald cut diamonds, OPERA Collection

    White and rose gold rings with emerald cut diamonds, OPERA Collection

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