Gioielleria Moglia: dal 1866

Piera Moglia, titolare della storica boutique di Gallarate, fa il punto sulla clientela di ultima generazione


Anno di fondazione 1866. La longevità invidiabile della Gioielleria di Gallarate è frutto di una grande passione di famiglia per un mestiere che negli ultimi anni ha cambiato veste numerose volte. VO+ Magazine ha incontrato Piera Moglia, titolare dell’elegante boutique in via dei Mercanti 1, per capire in che direzione sta andando il mercato, in particolare la vendita offline.

«Siamo inseriti nell’elenco delle Botteghe Storiche della Lombardia, e da almeno quattro generazioni siamo un vero e proprio punto di riferimento per una clientela ricercata e che aspira ad un gioiello unico e disegnato su misura. E questo lo facevamo già in tempi non sospetti, molto prima che il “tailor made” diventasse un leit motif per il mercato. A dare abbrivio a questo segmento che da sempre ci contraddistingue è stato negli Anni Cinquanta mio marito Antonio, esperto diamantaio che intuì già allora che per distinguerci dovevamo proporre qualcosa di nostro, che rispecchiasse sì le richieste del cliente ma tenendo fede alla qualità delle pietre e della manifattura che potevamo garantire solo selezionando “in casa” le gemme migliori e realizzando in un nostro laboratorio ogni singolo passaggio. Da allora, i gioielli che escono da qui portano il marchio Moglia e sono diventati il traino di tutti gli altri settori, che però in questi decenni abbiamo visto evolversi in modo importante. 

Partiamo ad esempio dall’argenteria per la casa: da una decina di anni a questa parte, cambiando le tendenze dell’arredamento, sono quasi del tutto spariti oggetti come le zuppiere, o i centritavola e i vassoi, diventati superflui e poco adatti allo stile minimal chic più in voga.

A portare avanti questo settore sono rimaste le cornici in argento, che proponiamo ancora in modo deciso e con una gamma di centinaia di pezzi soprattutto a marchio Argenterie Giovanni Raspini, azienda storica dell’aretino, nota per la qualità delle sue lavorazioni e l’originalità creativa dei suoi gioielli. Parlando invece di orologi, la differenza sostanziale è che è completamente sparita la fascia di prezzo medio-bassa: ormai si vendono solo quelli pret-à-porter e l’alto di gamma, senza mezze misure. Abbiamo perciò deciso di continuare a tenere il marchio Locman, con noi sin dalla sua fondazione negli anni ‘80, e per un motivo ben preciso: è l’unico orologio “fashion” realizzato in Italia, precisamente all’Isola d’Elba, e poi ha un carattere così spiccato che prende in modo trasversale tutte le fasce di pubblico, da quello giovane e modaiolo a quello più “maturo” ma in cerca dell’orologio smart, da indossare tutti i giorni. A rubare la scena, anche per le cosiddette “occasioni speciali”, come cresime, anniversari etc… sono stati gli orologi tecnologici, il che ha portato via una grossa fetta di pubblico. Un fenomeno similare ha coinvolto in parte anche la gioielleria, perché le nonne e le zii, che prima acquistavano sempre il prezioso per i nipoti, ora si lasciano influenzare dai nipoti, che magari chiedono in regalo l’iPad o altro device tecnologico. Quanto alla gioielleria tout court, bisogna dire che oggi per acquisire un nuovo cliente si fa molta più fatica di un tempo. Di certo perché il mercato è più saturo di proposte e assai diversificate, e noi negozianti dobbiamo fare necessariamente  delle scelte a monte, ma anche perché le nostre case sono ormai piene di oggetti che magari si tramandano di generazione in generazione. Ciò implica da parte nostra avere una sensibilità tale che ci consenta di individuare anche prodotti in grado di soddisfare gusti ed esigenze specifiche e di un target ben definito. Un esempio? Molte delle nostre clienti storiche hanno gioielli di grande valore, spesso realizzati da noi, ma per uscire nel quotidiano magari risultano eccessivi, o pongono il problema della sicurezza personale. C’è inoltre da dire che le occasioni per indossarli sono cambiate, oltre che diminuite, e questo ha innescato un aumento di richieste di gioielli vistosi nelle dimensioni ma non nei “contenuti”. Ora vendiamo molto bene catene dai volumi esagerati ma in argento dorato, in particolare le collezioni del brand Unoaerre, altro leader del Made in Italy, e di Giampiero Fiorini, mentre negli anni addietro questa idea era impensabile, soprattutto al collo di un certo tipo di signore. Nessuna vera “signora” avrebbe indossato un gioiello che si poteva classificare come placcato. Ora invece è di moda e non crea più “scandalo”, anzi. Di sempre maggiore diffusione anche l’abitudine di mixare questi due “mondi”: ci sono pezzi classici evergreen che diventano dei veri passpartout, come i cocktail ring con pietre importanti, e il bracciale tennis in diamanti, un po’ una seconda pelle da abbinare a qualcosa di meno impegnativo in fatto di carati e preziosità ma che veste e dà carattere, come appunto le collane e gli orecchini in argento dorato.

Fra i marchi fashion, abbiamo poi selezionato quelli di maggior richiamo per le nuove generazioni, come Rue des Mille e di Valentina Ferragni, sempre in argento dorato. Il nostro impegno è quindi sempre quello di proporre la scelta migliore sul mercato in quello specifico segmento e restare al passo con i tempi. Prova ne è che inaugureremo il 2022 aprendo i battenti della storica boutique completamente rivista nel design, mentre da settembre prossimo lanceremo online il nuovo sito, più dinamico, fresco e interattivo con i canali social di Gioielleria Moglia».

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