Il Ritorno dei Gioielli in Stile Neoclassico

Il Neoclassicismo di oggi attinge dal passato stilemi, tecniche e soggetti, riportando il gusto per l’antico anche negli studi di jewelry designer contemporanei


Il Neoclassicismo è forse la tendenza culturale che più di ogni altra ritorna ciclicamente in auge. A partire dal VII secolo A.C., artisti e letterati di Grecia e Roma Antica misero a punto un modello destinato a diventare assoluto, imperituro, che ogni qual volta si ripresenta, contamina ogni forma di espressione d’arte e di estetica. Accadde per la prima volta e in modo eclatante nella seconda metà del Settecento, in contrappunto all’opulenza sfrontata del tardo Barocco e del Rococò, quasi per un bisogno di ritorno alla pulizia, all’eleganza, alla misura che nell’antichità facevano da filo conduttore in ogni campo. Teorizzato dunque a Roma dall’archeologo e storico dell’arte Johann Joachim Winckelmann e dal pittore Anton Raohae Mengs, negli stessi anni in cui ritornavano alla luce le meraviglie di Pompei ed Ercolano, oggi come allora il Neoclassicismo attinge dal passato stilemi, tecniche e soggetti, riportando il gusto per l’antico anche negli studi di jewelry designer contemporanei.

 

MAISON AUCLERT 

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Gold ring set with a three-layered agate cameo engraved with the profile of a Jupiter. 18th century art, covered with a highly polished gold surface inspired by "fondoro", Maison Auclert.

Un cammeo antico in agata a tre strati con il profilo di Giove campeggia al centro di una cornice in oro lucido ispirata alla tecnica del “fondoro”. L’età di quel Jupiter è di “soli” trecento anni, frutto di un recupero di un pezzo del XVIII secolo, ma chi lo scolpì aveva già allora nelle mani e negli occhi il modello di duemila anni prima. Al civico 10 di Rue de Castiglione a Parigi, Marc Auclert e il suo “Collectif d’Amis” - come Marc ama chiamare i suoi collaboratori - creano pezzi unici e collezioni che hanno il medesimo spirito di chi nel Settecento tracciò la strada del Neoclassicismo, e prima ancora nel Rinascimento inventò il concetto di “Objets Montés”, incastonando pietre incise o lacche su nuove montature. L’infanzia di Marc nella bottega di antiquariato del nonno è il viatico che lo introduce al fascino di ciò che era e che ancora può essere, rinascendo sotto un’altra veste, attualizzato da una sensibilità moderna che lui apprende in oltre venti anni trascorsi in prestigiose Maison di Haute Joaillerie. E oggi, come nel corso dei vari revival del passato, il risultato è un’autentica celebrazione dell’unicità di un oggetto d’arte antica, originale e inimitabile per la sua natura particolare. Nessuna saldatura, graffio, colla permanente, nessuna riforatura o alterazione sono concesse nell’assemblaggio, nel rispetto del collezionismo più puro e del genio artistico che lo ha creato in principio.

«IO E IL MIO “COLLETTIVO DI AMICI” VORREMMO CHE ANCHE VOI RIMANESTE INCANTATI DALL'AURA COMMOVENTE DI QUESTI GIOIELLI CHE CI AFFASCINANO E CI PARLANO, OLTRE IL TEMPO, OLTRE LO SPAZIO» - MARC AUCLERT

 

OLITHICA 

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Chnoubis Intaglio Ring, a Gnostic deity and protective demon engraved onto carnelian. Throughout the centuries, the motif has been incorporated onto gems, amulets and talismans to safeguard against evil spirits, Olithica.

«L'antica arte dell'incisione delle gemme si è sviluppata agli albori della civiltà. Circa 5000-6000 anni fa in Mesopotamia apparvero le prime gemme incise sotto forma di sigilli cilindrici. Nei tempi antichi, quasi ogni persona ne possedeva una, ritenendola un talismano, un amuleto, un dettaglio per personalizzare un oggetto o un documento importante. Le gemme finemente scolpite erano considerate un vero caposaldo del lusso, uno straordinario status symbol e in alcuni casi si credeva che fornissero protezione divina. Sovrani, nobili e ricchi mercanti cercavano, collezionavano e commerciavano queste affascinanti opere d'arte in miniatura. All'inizio, gli artigiani usavano strumenti e tecniche rudimentali per incidere soggetti piuttosto semplici, ma nel corso dei secoli, gli intagliatori hanno perfezionato la tecnica fino a raggiungere risultati assai raffinati. Come scrisse Plinio il Vecchio, per moltissime persone, una sola pietra preziosa incisa è sufficiente per fornire l'esperienza estetica più alta e perfetta delle meraviglie della natura. Nel laboratorio di Olithica, utilizziamo un mix di tecniche antiche e moderne per creare un insieme audace e armonioso. La complessità dei motivi sapientemente incisi e lo splendore naturale delle pietre rendono ogni gemma unica e speciale e il risultato ha un twist assolutamente contemporaneo».

«UTILIZZIAMO UN MIX DI TECNICHE ANTICHE E MODERNE PER CREARE UN INSIEME AUDACE E ARMONIOSO. LA COMPLESSITÀ DEI MOTIVI SAPIENTEMENTE INCISI E LO SPLENDORE NATURALE DELLE PIETRE RENDONO OGNI GEMMA UNICA E SPECIALE» - CHAVDAR CHUSHEV, HEAD CARVER


JOY BC 

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Hypatia, a sculpture, a brooch, a pendant in bronze, recycled gold, silver and two green garnets cut by Jean-Neol Soni, Joy BC.

La culla della forma mentis artistica di Joy BC, Joy Bonfield Colombara, è stata la sua casa: la madre era pittrice e litografa, il padre scultore. A ciò si sono aggiunti la laurea alla Glasgow School of Art e il suo M.A. al Royal College of Art di Londra. Joy si trasferisce poi in Giappone, dove approfondisce le tecniche della lavorazione dell’acciaio e della fusione dei metalli, e in seguito, grazie a una borsa di studio presso la più antica scuola d'arte del Giappone, a Kyoto, anche l'antica tecnica dell'urushi. I suoi successi iniziano nel 2019, subito dopo la laurea: espone in Giappone, a Hong Kong, alla Somerset House e alla Elisabetta Cipriani Gallery di Londra, in occasione di "Force of Nature". Attualmente sta lavorando a un pezzo per il Nelson Atkins Museum negli Stati Uniti e di recente una sua opera è stata aggiunta alla Collezione Alice e Louis Koch conservata al Museo Nazionale Svizzero di Zurigo. Di Joy, collezionisti e committenti importanti apprezzano soprattutto i lavori sullo studio delle sculture femminili del passato, che sembrano giocare con la mitologia classica. Partendo dall’uso delle tecniche antiche, Joy crea i suoi lavori evocativi ispirati sia all’arte greca che romana, plasmando forme che, nelle sue mani, acquisiscono un tocco moderno. Ne è un esempio la collezione Deconstructed Classics, che vede eroi e miti diventare preziose miniature da indossare. 

DI JOY BC, COLLEZIONISTI E COMMITTENTI IMPORTANTI APPREZZANO SOPRATTUTTO I LAVORI SULLO STUDIO DELLE SCULTURE FEMMINILI DEL PASSATO, CHE SEMBRANO GIOCARE CON LA MITOLOGIA CLASSICA


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