Richemont e Farfetch di Nuovo Insieme

Discussioni in fase avanzata sullo spin out di Yoox Net-a-Porter


I grandi amori sembrano essere quasi sempre destinati a tornare, o almeno pare essere così per la liaison, nata ormai lo scorso novembre, tra Richemont e Farfetch. Il gruppo svizzero infatti insieme al gigante cinese Alibaba e la finanziaria Artemis della famiglia Pinault avevano investito 1,15 miliardi di dollari nella piattaforma di e-commerce di José Neves e nella sua filiale, Farfetch China, dando vita alla joint venture Lnr-Luxury new retail.
Ora, secondo quando riferito in una nota dallo stesso Richemont, la relazione continua e anzi le trattative per «la creazione di una piattaforma neutrale a livello di settore, basata sulle più recenti tecnologie di retail omnichannel, per sostenere la digitalizzazione dell’industria del lusso», sono  ormai in fase avanzata. 

Il conglomerato del luxury vuole portare infatti Farfetch quale partner tecnologico e investitore di minoranza nella sua unità in perdita Yoox Net-a-Porter. L’accordo potrebbe includere la creazione dell’e-tailer Ynap con investimenti di Farfetch insieme ad altre parti, nonché l’uso dei sistemi tecnologici di quest’ultimo per accelerare i progressi sulla «nuova vendita al dettaglio» degli stessi marchi di Richemont. 
La notizia ha avuto effetti immediati e positivi anche in borsa, dove intorno alle 11,30 del 12 novembre (il giorno stesso in cui è stato rilasciato il comunicato stampa) le azioni del gruppo svizzero sono salite dell’8,9%, confermando così anche i risultati finanziari semestrali superiori alle stime. L’utile operativo è stato quadruplicato a 1,9 miliardi di euro con vendite in aumento del 20% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019 a 8,9 miliardi di euro, ossia 10,2 miliardi di dollari. Ottima performance per i gioielli con un aumento di fatturato del 67% a 5,10 miliardi di euro nel periodo. Risultati analoghi anche per il settore orologi, cresciuta del 74% a 1,68 miliardi di euro, con vendite dirette ai clienti vicine al 50%.   

Dopo aver acquistato Net-a-Porter nel 2010 per circa 550 milioni di dollari, fondendolo poi insieme a Yoox e riacquistando infine la società combinata otto anni dopo per 3,3 miliardi di euro, Ynap si è trasformato in poco tempo in persistenti problemi per Richemont.
Un aggiornamento tecnologico fallito e una crescita in arresto: le perdite di Ynap sono aumentate infatti di 420 milioni di euro giusto l’anno scorso e l’unità dovrebbe perdere oltre 300 milioni di euro anche quest’anno.
La migliore via d’uscita è sembrata sin da subito una fusione con Farfetch, investita direttamente in Ynap come azionista di minoranza. «Altri operatori del settore e investitori hanno già manifestato il loro interesse nell’investire in YNAP insieme a Richemont e Farfetch. L’obiettivo finale è che Ynap diventi una piattaforma neutrale senza azionisti di controllo» ha ribadito il gruppo svizzero.

Gli esperti del settore vociferano un ritorno dell’alleanza Richemont, Farfetch, Pinault su Ynap in Cina, anche se di recente si è fatto il nome di Amazon già da tempo interessato a entrare all’interno della divisione luxury. 
Notizia di giovedì invece arriva da Prada che non esclude di essere coinvolta nella trattativa per la cessione di una quota. «Sia Farfetch che Ynap sono nostri partner commerciali e mi aspetto che anche per questo saremo invitati a partecipare alle discussioni» ha dichiarato Lorenzo Bertelli. «Investire nel digital e nelle piattaforme e-commerce è per noi di cruciale interesse. Sono ipotesi da valutare, anche se al momento mi sembra prematuro». Queste dunque le parole del figlio di Miuccia Prada sui colloqui tra Richemont e Farfetch, dove tutto sembra essere ancora in divenire.

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