Tra Arte e Gioielleria: Le Parole di Melanie Grant

Lalique era un artista del vetro e tra i precursori del gioiello Art Nouveau. Dalì, oltre ai suoi capolavori pittorici, coniava monete e trasferiva la sua anima surrealista in gioielli che hanno contribuito a definire una stagione fondamentale per la storia della gioielleria contemporanea. Klimt aveva il padre orafo e credeva fermamente nell'uguaglianza della creatività tra tutti gli artisti. Se nel mondo dell'arte non si pongono limiti né convenzioni quando si parla di artisti, perché si fa invece ancora fatica a definire artista colui che crea solo gioielli? Quante e quali sono le criticità da affrontare affinché anche in gioielleria si possa finalmente parlare di uguaglianza della creatività? Lo abbiamo chiesto a Melanie Grant, autrice del libro "Coveted. Art and Innovation in High Jewelry": «La domanda che spesso ci si pone, ossia quando un gioiello è sinonimo di arte, si porta dietro tre fattori che costituiscono vere e proprie barriere, nel percorso che il gioiello deve perseguire per accedere all'Olimpo degli artisti di Fine Arts: il valore intrinseco dei materiali; l'idea di preziosità la percezione di cosa può definirsi prezioso. Partiamo dall'inizio. Sin dagli antichi Egizi, i gioielli in oro sono sempre stati associati all'idea di valuta, il cui valore è determinato dal materiale impiegato. Il primo vero ostacolo che un gioiello incontra parte dunque proprio dal fatto di essere valutato sempre per la quantità di oro e di pietre impiegate. Un approccio che svilisce la sua stessa essenza soprattutto se paragonato al modo in cui ci poniamo di fronte a un quadro: chi ha mai chiesto quanto sono costate le tele e i colori prima di apprezzarne il valore artistico? Poi c'è un problema tangibile di gerarchie: è artista a tutto tondo colui che dipinge o crea sculture, mentre chi disegna e realizza un gioiello pezzo unico si fa fatica a considerarlo tale. Infine, terza barriera, è l'assenza di significato perché molti gioielli vengono pensati solo per essere un prodotto che punta sulla quantità, con una funzione meramente decorativa, per abbellire. Il concetto di uguaglianza della creatività deve partire da un'analisi di questi tre fattori, dal presupposto che tutti gli artisti sono uguali e che la diversità risiede solo nel tipo di arte che hai scelto di seguire. Sei un artista se produci qualcosa che abbia integrità artistica, anche se crei solo gioielli»