Worldwide Report: The Gemstone Facts

Le migliori pietre secondo Omi Gems, le previsioni di Columbia House e Color Source Gems sul colore, la mossa sui dazi del governo zambiano, gli smeraldi del Panjshir


Tormaline, alessandriti, zaffiri

Asta record per un anello con alessandrite brasiliana di 16,53 carati, venduto all'asta per 1,9 milioni di dollari, prezzo mai raggiunto prima per questa pietra camaleontica. Secondo gli addetti ai lavori, un risultato impressionante ma non sorprendente, considerando la forte domanda di pietre rare che ha dominato il mercato nel 2024. Per Omi Gems i migliori risultati dell'anno sono stati raggiunti da alessandriti, rubini e tormaline Paraiba, aprendo la strada a un 2025 che sarà ancora più forte per il colore, con gli Stati Uniti che guidano. Quali sono le pietre con maggiori probabilità di riuscita? Con il verde che sta raggiungendo un ampio consenso popolare, molti prevedono che saranno gli smeraldi i protagonisti dell'anno. Ma anche gli zaffiri blu chiaro del Montana e quelli verdi e verde acqua, stanno ricevendo molta attenzione, come confermano dalla Columbia House Gem e Color Source Gems, seguiti dai bicolor australiani, sempre più richiesti. Non mancano gli spinelli, che nel loro up and down sono in una fase di rinascita, soprattutto quelli Mahenge rosa neon della Tanzania. Infine, i potenziali concorrenti degli zaffiri blu: gli spinelli blu cobalto vietnamiti, attraenti per i collezionisti in cerca di pietre non trattate e vivaci, seguiti da quelli grigi e lavanda amate, come affermato da GemologyGeek.  

Via i dazi dagli smeraldi

Il Governo dello Zambia ha sospeso i dazi del 15% sull'esportazione di smeraldi, pietre preziose e metalli dopo averli ripristinati non meno di due mesi fa. Come conseguenza delle forti reazioni da parte dei principali operatori del settore minerario nei confronti dell'applicazione della tassa, il governo ha invertito la rotta, abolendola nuovamente per consentire ai produttori una maggiore competitività sul mercato globale.  Così il ministro delle Finanze e della Pianificazione nazionale dello Zambia Situmbeko Musokotwane: «La misura incoraggerà maggiori investimenti nell'esplorazione e nell'estrazione di pietre e metalli preziosi, superando la dipendenza dalle tradizionali esportazioni di minerali. L'iniziativa stimolerà inoltre la produzione mineraria e aumenterà i guadagni in valuta estera del Paese, con un effetto positivo a catena su tutta l'economia, attraendo sia investitori locali sia internazionali». Per il CEO di Gemfields Sean Gilbertson, «Il settore degli smeraldi dello Zambia ha registrato una crescita fenomenale negli ultimi 16 anni ed è oggi, con un margine significativo, il più grande esportatore di smeraldi al mondo. L'approccio collaborativo e l'azione decisa del governo sono chiare dimostrazioni della sua intenzione di portare crescita e posti di lavoro allo Zambia e questo passo rimette il nostro settore sulla buona strada per andare avanti». Gemfields possiede la miniera di smeraldi Kagem, la più grande al mondo, in una partnership 75/25 con la Industrial Development Corporation del governo zambiano.

Smeraldi del Panjshir

In Afghanistan orientale, nella provincia di Panjshir, dove viene estratta la maggior parte degli smeraldi afghani, il governo ha rilasciato 560 nuove licenze a investitori stranieri e afghani, secondo quanto riportato dal Ministero delle Miniere e del Petrolio, oltre a concessioni per l'estrazione di rubini e pietre preziose in altre tre province. Questa politica rientra in una più ampia strategia del governo dei talebani che sta puntando sull'industria degli smeraldi, per porre rimedio alle ingenti perdite dovute al ritiro degli aiuti degli Usa e al crollo del mercato dell'oppio. Il governo americano stima che i depositi minerari in Afghanistan valgano almeno un trilione di dollari, tra rame, oro, zinco, cromite, cobalto, litio e minerali industriali, nonché pietre preziose e semipreziose come smeraldi, rubini, zaffiri, granati e lapislazzuli. Per la Banca Mondiale, l'economia afghana si è ridotta del 26% negli ultimi due anni, il divieto dei talebani sulla produzione di oppio è costato ai contadini 1,3 miliardi di dollari di reddito, pari all'8% del PIL, e la perdita è stata di 450.000 posti di lavoro. L'estrazione mineraria potrebbe aiutare a sostituire i papaveri come fonte di reddito stabile, con aste settimanali di smeraldi tassate al 10%.


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