Maison Schiaparelli: Shocking Jewels

Ostentati, artistici, provocatori, divertenti, “disobbedienti”. Nuovi complici della seduzione e compagni quotidiani della femminilità, gli spettacolari gioielli che hanno accompagnato la nuova collezione Haute Couture P/E 2020 di Schiaparelli



«È un privilegio per me collaborare con i grandi talenti dell'atelier e in nome della tradizione dell'alta moda, per portare nel futuro la leggenda e il mito di questa maison storica», aveva affermato Daniel Roseberry, al suo esordio come nuovo direttore creativo di Schiaparelli. E la sua seconda collezione Haute Couture P/E 2020, presentata a Parigi lo scorso gennaio 2020, ribadisce con forza tale volontà. Come riemerso da un tuffo negli archivi storici della maison, il designer texano riporta in luce due temi molto cari alla fondatrice: il surrealismo e il potere della seduzione. Temi magistralmente espressi anche e soprattutto attraverso i gioielli che, nella sfilata, hanno avuto un ruolo da protagonisti assoluti, non solo per la loro spettacolarità - ci piace definirli shocking come tributo al libro “Shocking life” che racconta la vita della grande couturier - , ma anche perché esprimono un rapporto innovativo con il corpo e con gli abiti. «L’importanza di bijoux che sublimano non solo viso e dita, ma l’intera silhouette. Ho voluto rendere omaggio al senso del dettaglio caro ai surrealisti e ai dadaisti, che concentravano e sezionavano le diverse parti del corpo – occhio, schiena, torso – ma anche ispirarmi alle forme sinuose di Alberto Giacometti, che traduceva la forma umana in una serie di linee poetiche. Influenza evidente nei gioielli in ottone a forma di ossa, omaggio allo scheletro umano», ha spiegato Roseberry. Frutto di una creatività visionaria, particolarmente sensibile al mondo femminile, i gioielli disegnati da Daniel interagiscono in modo originale e “sfrontato” con le linee del corpo e degli abiti, attraverso composizioni che citano diverse tra le più iconiche creazioni di Elsa. La spilla “Eye”, disegnata da Jean Cocteau per la maison nel 1937, ispira i profili di grandi orecchini chandelier o di montature per gli occhi dal gusto eccentrico. Il celebre abito Skeleton, realizzato nel 1938, è reinterpretato sotto forma di bracciali che si “arrampicano” sulle braccia, oppure attraverso preziosi ricami che decorano gli abiti all over. I motivi iconografici più famosi della maison si trasformano in bottoni e gioielli in ottone dai tratti tremuli. Ne emerge un’estetica affascinante che interrompe il classico modo di concepire un monile: «In questa collezione, la gioielleria è disobbedente: si appone agli avambracci, alle casse, agli ombelichi, alle clavicole, alle ciglia, spostando spazio e volume. Ricorda che ogni parte di una donna può essere adornata, e anche che l'ornamento assume molte forme, da perle incastonate in oro, denti coronati da diamanti, raffinati polsi abbelliti da sottili aste di ottone cucite a fragili guanti di tulle, ricami che brillano attraverso costole e ossa dell'anca, un cenno al rivoluzionario abito “scheletro” in crepe di seta del 1938. Qui, i gioielli non sono un accessorio o un'appendice, ma un organo essenziale e vivido come un cuore o un polmone».


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