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Il Gioiello Turco Raccontato dai suoi Protagonisti

L’Istanbul Jewelry Show è stata la miglior manifestazione autunnale di sempre per il mercato turco, con oltre 1000 aziende espositrici e 26.000 professionisti da 136 Paesi. Ne parlano Genola, Tekin Seyrekoglu e Zen Diamond


Al termine di una manifestazione internazionale è doveroso fare un bilancio, e quello dell’Istanbul Jewelry Show, organizzato da Informa Markets con il patrocinio di Elmas Kule, è di numeri autorevoli. La 54esima edizione di IJS, che si è riunita per quattro giorni, è stata archiviata come la più grande fiera di ottobre in termini di numero di espositori, area espositiva e visitatori. A fronte di una manifestazione in crescita, abbiamo incontrato alcuni tra i principali interpreti del mercato della gioielleria turca, per avere un punto di vista sull'evoluzione del settore negli ultimi due anni, le tendenze e sul ruolo dell'Istanbul Jewelry Show. Secondo Serhat Ozliman, Managing Director di Genola, «La gioielleria è cambiata moltissimo negli ultimi due anni, guidata da un importante cambiamento nell'approccio al consumo e a una crescente attenzione verso la sostenibilità e i temi etici. Una tendenza che è cresciuta molto è quella verso il gioiello personalizzato, che ha portato a una ascesa in popolarità del gioiello artigianale e custome-made, così come verso un design eco-friendly e responsabile. Cresce l'interesse verso lo shopping online, ma soprattutto è sempre più evidente un desiderio di qualità. I clienti sono disposti a pagare un po' di più pur di avere un gioiello ben fatto, curato nei dettagli e che rifletta i più alti standard di eccellenza. Questo porta anche alla creazione di nuove opportunità verso tecniche e materiali tradizionali, così come nei confronti di coloro che stanno esplorando nuove tecnologie». 

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Serhat Ozliman, Managing Director di Genola


Per Selin Seyrekoglu Ozaslan di Tekin Seyrekoglu, «Nonostante la crisi energetica e le restrizioni sulla supply chain a causa della guerra russo-ucraina, le esportazione dalla Turchia non sono diminuite. Con un export che nel 2022 è stato pari pari a 6 billioni di dollari, le richieste di oro e argento sono aumentate del 7% mentre i diamanti hanno registrato un +33%. Con questo scenario, anche noi siamo cresciuti all'estero e crediamo che la tendenza per i prossimi anni vada a migliorare. La fiera per noi è sempre una occasione di crescita, con un network dal 90% di retailer e 10%  wholesaler turchi. Oltre ai nostri principali mercati, Middle East, Europa dell'Est, Nord Africa, India e Eurasia, speriamo di aprirci presto ad altri mercati europei. Investiamo molto in tecnologia, rimanendo ancorati al lavorazioni artigianali, anche grazie sempre all'animo artigianale del nostro fondatore Tekin Seyrekoğlu. L'azienda è stata fondata nel 1963 e oggi arriva a 650 punti vendita tra Turchia ed estero». 

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Tekin Seyrekoglu


Anche per Mehmet Diribas di Zen Diamond e Board Member/Shareholder di De Beers Forevermark, la fotografia del mercato è molto positiva. «A partire dal nostro Paese, la Turchia, è alquanto evidente che la tendenza ad acquistare preziosi è in netta crescita, perché il gioiello sta entrando in tutte le classi sociali, aumentando di popolarità in maniera trasversale. Le fiere accolgono sempre più visitatori e buyer e questo è decisamente sintomatico di come stia andando il mercato, che deve rispondere a una domanda crescente e di nuovi clienti. La fiera di Istanbul rappresenta la nostra fortezza, è l'evento in cui siamo i più forti, perché chi viene qui a comprare diamanti passa necessariamente da noi, anche grazie ai nostri tre brand:Zen Diamond, Blue Diamond, D Diamond. Abbiamo clienti da tutto il mondo, soprattutto in Europa e America Latina, quest'ultima facilitata dalla presenza del nostro ufficio a New York. Oggi notiamo che i clienti cercano pezzi più grandi e vistosi, come le parure per i matrimoni, le collane e gli orecchini. In generale stanno cambiando modi e tempi per indossare un gioiello, che va dall'uso quotidiano alle occasioni speciali, con richieste di pezzi che partono in media dai 700 USD fino ai 5000 USD. Per quanto riguarda le vendite, Zen Diamond è leader sul mercato turco e negli ultimi 10 anni è stata la prima azienda per l'export. Siamo molto flessibili nel dialogare con una audience molto varia e questo grazie anche al rapporto di fiducia e fedeltà costruito nel tempo con la clientela, oltre ovviamente alla qualità del prodotto e al servizio offerto. E questo è quanto stiamo facendo anche sui mercati esteri. Vogliamo essere un World Brand, sia per il retail sia per l'wholesale. Attualmente produciamo 50mila pezzi al mese, abbiamo 134 negozi si cui 35 all'estero. Se mettiamo insieme tutte e tre i brand arriviamo a un numero retail di 380 negozi», dichiara. 

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Zen Diamond


Prosegue Serhat Ozliman, Managing Director di Genola: «La nostra esperienza all'Istanbul Jewelry Show è sempre estremamente positiva. Abbiamo l'opportunità di connetterci con molti buyer turchi così come con retailer, wholesaler e distributori in arrivo da altri mercati, interessati all'unicità del nostro design e all'alta qualità della manifattura, oltre a ricevere richieste per pezzi personalizzati. In generale, abbiamo aumentato il numero di buyer con i quali solitamente lavoriamo e siamo certi che questa, come altre manifestazioni, possano aiutarci ad aumentare il nostro business, sia sul mercato nazionale sia internazionale, come per esempio negli Usa e in Sud America. Un'attività importante che stiamo portando avanti è l'espansione della nostra clientela attraverso operazioni targettizzate di digital marketing e iniziative di e-commerce. Pensiamo che l'online abbia ancora un grande potenziale e per questo stiamo investendo per far crescere il nostro brand Genola con successo. I nostri progetti futuri sono tutti focalizzati sulla sostenibilità, sullo sviluppo di una nuova linea eco-friendly realizzata con materiali e un design responsabili da un punto di vista ambientale ed etici per quanto riguarda il controllo sulla provenienza. In generale siamo molto ottimisti per il futuro della nostra azienda e brand ed entusiasti di continuare a innovare e crescere in un mercato della gioielleria in continua evoluzione», conclude Serat Ozliman

La manifestazione IJS appena conclusa ha accolto oltre 1.000 aziende e marchi, presentati a più di 26.000 professionisti provenienti da 136 Paesi. Il 40% dei visitatori erano buyer stranieri, ospitati in una lussuosa buyers lounge che ha avuto come “testimonial” il modello Kuyum Merkezi. Rispetto a ottobre 2022 IJS ha registrato un aumento del 38% di visitatori in arrivo dal Sud America, del 31% dal Nord America compresi gli USA, e del 10% dai Paesi asiatici. Punto d'incontro tra la gioielleria e l’arte è stata la mostra "Art for Jewellery – Inspiration Hub", che ha riunito auto d'epoca, design, progetti realizzati con l'intelligenza artificiale sotto il nome di "Timeless Elegance - Sources of Inspiration from Classic to AI”. La mostra ha ospitato numerosi talk tra cui quello particolarmente seguito sulla sostenibilità dell'industria della gioielleria, "Why Sustainability is Vital in Jewelry?'', incentrato su come aumentare la brand awareness, curato da Melanie Grant, direttrice esecutiva del Responsible Jewelry Council, ed Esther Ligthart, blogger e giornalista. La prossima edizione con l’Istanbul Jewelry Show è dal 17 al 20 aprile 2024.


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