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Vicenzaoro Highlights, Settembre 2025: Nuove Strategie di Mercato

Vicenzaoro accende i riflettori sulle prossime sfide e opportunità della gioielleria Made in Italy. Tra nuove rotte dell’export, rallentamento della domanda e trend di consumo, emerge la necessità di un approccio su misura


L’ormai consueto appuntamento curato dal Club degli Orafi e Intesa Sanpaolo ha svelato qui a Vicenzaoro September i numeri delle esportazioni del mercato globale. Nel report "Il futuro delle rotte dell'export" stilato dal Research Department di quest'ultima, dopo i buoni risultati degli ultimi anni è emerso un rallentamento per il settore orafo italiano. In particolare, nel periodo gennaio-giugno, il fatturato, incluso il comparto della bigiotteria, ha mostrato un calo del 2,7%, maturato a partire da aprile, continuando ad ampliare la forbice rispetto all’andamento della produzione che, nei primi sei mesi dell’anno, ha mostrato una contrazione del 10,7%.
La riflessione emersa con gli esperti presenti in sala ha descritto un contesto internazionale che sconta una riduzione della domanda mondiale di gioielli in oro che nel primo semestre 2025 si è attestata a 724 tonnellate con una diminuzione di oltre 150 tonnellate rispetto al primo semestre 2024 (-17,6%), più rilevante nel mercato indiano (-16,7%) e cinese (-19,9%), particolarmente sensibili all’andamento del prezzo dell’oro.
Guardando poi al Paese che ha fatto da traino all'export da record del 2024, vale a dire la Turchia – record generato da un rialzo dei dazi interni al Paese che rendevano più conveniente l'approvvigionamento di semilavorati dall'estero – ora la situazione appare "normalizzata", effetto rebound che però ha portato complessivamente a un significativo -42% sull'export.
In sintesi, nei primi cinque mesi del 2025 le esportazioni di gioielli in oro sono state pari a 5,2 miliardi di euro con una riduzione del 16,8% in valore e del 19,4% in quantità, e al netto del contributo della Turchia la crescita risulta comunque del 2% in valore e stabile in quantità (+0,3%).
Calo ben più prevedibile quello oltreoceano, tradottosi in una diminuzione dell'export in Usa del -24% per effetto del tema dazi, mercato che ha comunque portato nelle casse delle aziende italiane ben 363 milioni di euro.

A completamento del quadro dei flussi outgoing, ecco infine un +18% e un +20% rispettivamente verso gli Emirati Arabi Uniti e la Svizzera.
In chiusura di giornata, un focus particolare è stato fatto sul mercato UK, a cura di Retail Jeweller. Qui le domande cardine hanno esplorato il valore duraturo della provenienza di un gioiello, le ragioni del fascino del Made in Italy e la necessità di un adeguato storytelling del brand, aggiornato agli ormai imprescindibili canali multimediali, ma che non può che partire dai concetti di tradizione e artigianalità.

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