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Auroform Monolith: l’Elettroformatura 4.0

Andrea Visentin, Marketing Manager di Nutec International, racconta l’efficacia del progetto Nutec Lab e la conseguente apertura di nuovi mercati per l’elettroformatura


Andrea Visentin è appena rientrato dall’Algeria dove ha avviato un nuovo impianto di Auroform Monolith, e quindi non c’è modo migliore per testimoniare che il mercato è in ripresa e, soprattutto, che anche all’estero si sta sempre più apprezzando la decisa rivoluzione portata da questa tecnologia al settore dell’elettroformatura. «Avevamo già installato impianti in Turchia, India, Medio Oriente e Nord Africa, ma questo primo passo in Algeria significa molto, perché è frutto di operazioni come la realizzazione di Nutec Lab e del suo video promozionale che ne illustra il making of Nutec Lab è stato per noi un sogno realizzato, perché è stata un’operazione complessa, portata a termine nonostante le mille difficoltà causate dalla pandemia. Eppure, ora c’è, è operativo e chiunque voglia testare in prima persona le potenzialità di Auroform ha uno spazio a sua disposizione con un impianto perfettamente funzionante. Basta vederlo in attività per rendersi conto di ciò che può fare, in totale autonomia. L’automazione è infatti uno dei suoi punti di forza, offrendo la possibilità di rendere produttivo un impianto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, senza l’impiego di un tecnico altamente specializzato e potendo monitorare il processo anche da remoto. Ed è solo l’inizio, perché una volta avviato il processo produttivo, si ha la garanzia di un’altissima qualità e di una costanza e ripetibilità del risultato, del massimo risparmio della materia prima preziosa, di un abbattimento dei costi di produzione e anche di manutenzione, e di un risvolto eco-sostenibile generato dal riciclo dell’acqua di risciacquo per il reintegro delle sostanze chimiche, oltre a una importante riduzione della perdita dei metalli preziosi. Anche per questa sua peculiarità, Auroform ha attirato l’interesse di clienti stranieri, in particolare del Medio Oriente, dove per tradizione, gusto e cultura si usano gioielli dai volumi importanti e con carature in oro - rame tanto negli standard che vanno da 8 a 22 kt, quanto in quelle particolari come ad esempio il 15,7 kt per il mercato asiatico. Garantire quindi un risparmio economico grazie all’uso inferiore di materia prima preziosa è un incentivo di assoluto successo».

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