Christopher Corti: le Migliori Microleghe per l’Oro
Il Managing Director di COReGOLD Technology illustra come calcio, berillio e gadolinio possono indurire l'oro 24kt
L'oro puro, il platino e l'argento, come tutti i metalli puri, sono relativamente morbidi e presentano un basso limite di snervamento, il che comporta diversi svantaggi nella lavorazione di gioielli in oro, platino e argento a 24 carati. Questa caratteristica limita le possibilità di design e rende tali gioielli più suscettibili a graffi e usura.
Questa morbidezza rappresenta un problema anche per le leghe di gioielleria ad alta purezza, come l'oro a 22 carati. Per l'oro a 24 kt, lo sviluppo di una lega oro-titanio ‘990’ alla fine degli anni '80 ha superato molte di queste problematiche, ma non ha ottenuto un grande successo commerciale. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati sviluppati numerosi materiali in oro a 24 carati induriti, con una purezza del 99,5% o superiore, alcuni dei quali sono entrati in produzione commerciale.
In questi casi, l'aumento della durezza e della resistenza è stato ottenuto grazie al microalloying, tecnica adottata anche per l'argento e il platino. La microlegatura comporta aggiunte molto piccole, in genere inferiori allo 0,5%. Per l'oro e altri metalli preziosi, tali piccole aggiunte di determinati metalli specifici come per esempio il calcio, hanno un effetto molto più grande in quanto sono solubili in oro e formano facilmente composti intermetallici (seconde fasi), finemente dispersi nel metallo prezioso della matrice.
Numerosi studi relativi all'indurimento dell'oro 24 kt tramite microlega sono stati fatti in Giappone, e si basano sull'uso di metalli come gadolinio, berillio e calcio e alcuni di questi sono stati commercializzati. Ad esempio, a metà degli anni '90 Mitsubishi Materials ha sviluppato l'oro puro ad alta resistenza (HSPG), e io stesso, nel 1999, ho presentato una ricerca su questo tema al Simposio di Santa Fe, e da allora ho esteso i miei studi a tutti i metalli preziosi utilizzati nella gioielleria e ad altre leghe d'oro ad alta caratura e ho anche sviluppato un interesse per i colori insoliti dell'oro come il viola, il blu e il nero, analizzando come possono essere utilizzati nella gioielleria.
Colori che in alcuni casi sono intrinseci alla lega e in altri casi sono rivestimenti superficiali, quali patine, pellicole di interferenza di ossido ed elettroplacche in genere.
Questa morbidezza rappresenta un problema anche per le leghe di gioielleria ad alta purezza, come l'oro a 22 carati. Per l'oro a 24 kt, lo sviluppo di una lega oro-titanio ‘990’ alla fine degli anni '80 ha superato molte di queste problematiche, ma non ha ottenuto un grande successo commerciale. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati sviluppati numerosi materiali in oro a 24 carati induriti, con una purezza del 99,5% o superiore, alcuni dei quali sono entrati in produzione commerciale.
In questi casi, l'aumento della durezza e della resistenza è stato ottenuto grazie al microalloying, tecnica adottata anche per l'argento e il platino. La microlegatura comporta aggiunte molto piccole, in genere inferiori allo 0,5%. Per l'oro e altri metalli preziosi, tali piccole aggiunte di determinati metalli specifici come per esempio il calcio, hanno un effetto molto più grande in quanto sono solubili in oro e formano facilmente composti intermetallici (seconde fasi), finemente dispersi nel metallo prezioso della matrice.
Numerosi studi relativi all'indurimento dell'oro 24 kt tramite microlega sono stati fatti in Giappone, e si basano sull'uso di metalli come gadolinio, berillio e calcio e alcuni di questi sono stati commercializzati. Ad esempio, a metà degli anni '90 Mitsubishi Materials ha sviluppato l'oro puro ad alta resistenza (HSPG), e io stesso, nel 1999, ho presentato una ricerca su questo tema al Simposio di Santa Fe, e da allora ho esteso i miei studi a tutti i metalli preziosi utilizzati nella gioielleria e ad altre leghe d'oro ad alta caratura e ho anche sviluppato un interesse per i colori insoliti dell'oro come il viola, il blu e il nero, analizzando come possono essere utilizzati nella gioielleria.
Colori che in alcuni casi sono intrinseci alla lega e in altri casi sono rivestimenti superficiali, quali patine, pellicole di interferenza di ossido ed elettroplacche in genere.