Faerber: Più Cuore, Meno Business

Da cosa è mosso il mondo del collezionismo oggi? Ce lo svelano Thomas Faerber, fondatore della Faerber Collection, e la figlia Ida, che qui svelano anche i loro pezzi più amati


Collezionare oggi. Meglio puntare su pezzi vintage o contemporanei?

Sono entrambi ambiti validi, dipende dal periodo su cui ci si focalizza, che può comprendere un lasso di tempo molto ampio, da prima di Cristo a oggi. Una collezione di gioielli dovrebbe spaziare nei secoli, dal Rinascimento ai nomi dei designer più all'avanguardia, come Hemmerle, Otto Jacob, Theodore's, Wallace Chan, Taffin, Ming, Daniel Brush, Boghossian e Forms, e sopra tutti, Jar. Il processo è lo stesso per le collezioni d'arte: si inizia con i vecchi maestri e si arriva ai nomi più attuali per dare un senso di completezza all'insieme.

Di sicuro i contemporary designer sono più "economici", anche se dipende sempre dall'oggetto in sé. Difficile individuare artisti che fra qualche anno o decennio potrebbero rivelarsi un ottimo affare.
Oggi assistiamo a una super valutazione dei pezzi degli Anni '60. Una volta il mercato del collezionismo si basava più sulla bellezza di un oggetto, ma negli Anni '80 il trend ha iniziato a cambiare e ha preso il sopravvento il puro marketing, spingendo chiunque ad acquistare pezzi che andavano per la maggiore.

Cosa rende un pezzo collezionabile e un affare sicuro?

Il brand e l'autore che lo ha realizzato aiutano molto, così come la provenienza, ossia i passati proprietari. Se sono celebrità, il prezzo del gioiello può schizzare alle stelle. Un esempio per tutti: la fede che Joe Di Maggio regalò a Marilyn Monroe per le loro nozze valeva circa 300-400 $, ma è stata battuta all'asta a un milione. Anche i gioielli di Liz Taylor hanno raggiunto quotazioni importanti, ma in casi come questi ad attirare è il mito che circonda chi lo possedeva. Personalmente guardo molto la manifattura e la bellezza estetica di un gioiello. A svelarne i dettagli è il retro, esattamente come per i vestiti o i tappeti: lo giri e vedi la cura del dettaglio e da lì capisci molte cose. Per me non è mai una questione di carati, se non quando si tratta di un oggetto comune, classificabile per l'estetica di un periodo storico ma nulla di più. Una spilla di diamanti Art Deco per esempio varrà per le pietre più che per la sua storia.

La Faerber Collection ha sedi a Ginevra, Parigi, New York, Hong Kong: riscontrate differenze nel modo di collezionare a seconda della destinazione?

Una volta ci si lasciava trasportare di più dall'istinto, dalla passione del momento, ma oggi invece si ragiona in altro modo. Collezionare oggi ha un appeal decisamente internazionale grazie a internet.
Abbiamo tutti la stessa preparazione e magari iniziamo a farlo per gli stessi stimoli: brand, preziosità e investimento, ma la differenza sostanziale sta negli obiettivi finali. In genere, un orientale rimane focalizzato sull'investimento a breve o lungo termine, mentre a Ginevra, a Parigi e in Usa alla fine a prevalere è il piacere di possedere un oggetto, di indossarlo. C'è poi chi si focalizza su uno stile specifico e chi si concentra solo su certe pietre, come rubini, zaffiri o diamanti eccezionali.

Qualche esempio di pezzi "dimenticati" che si sono rivelati un buon investimento?

Anche il collezionismo segue le mode. Una ventina di anni fa nessuno comprava pezzi degli Anni '60 o '70, surclassati da quelli Art Deco. C'è stato però chi come Amanda Triossi ha iniziato a fare incetta di pezzi di Bulgari a prezzi ragionevoli e ora è una delle collezioni più prestigiose in circolazione.

Consigli per un aspirante collezionista?

Seguite il cuore, fidatevi dei vostri occhi.Nella mia collezione ho molti pezzi insignificanti che amo. Talvolta quelli molto costosi sono "freddi", no n mi trasmettono le stesse emozioni. Quando si acquista un gioiello di pancia, sei sicuro che non lo venderai mai. Posso dire che solo occasionalmente ho comprato con l'intento di rivendere, ma c'è sempre una costante nei miei acquisti: la qualità delle materie prime e della laorazione, così non si svaluterà mai.

Faerber Collection nasce nel 1968. Aneddoti e pezzi particolari?

Abbiamo alcuni pezzi di Castellani, dei primi del Novecento, da cui non ci separeremo mai e che ogni tanto amo indossare, così come un anello di Jar e uno di Boucheron. In passato abbiamo avuto la collana che Napoleone Bonaparte fece realizzare per sua moglie. L'abbiamo tenuta solo per alcune settimane perché è stata subito rivenduta al Louvre. Ogni volta che ci capita di visitare il museo e rivederla è un'emozione, e di certo è stata un'operazione che ha aumentato la nostra reputazione.


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