ICE Houston: L'Italia Vola in America

Mercato e trend a stagioni fluttuanti, ma con una Fine Jewelry che cresce. Ecco quanto emerge dall'analisi condotta dall'Ufficio ICE Agenzia di Houston, relativo alle importazioni del gioiello italiane dal mercato Usa


Scenario generale

Al netto delle fluttuazioni dei trend e degli andamenti economici, il mercato statunitense è ancora di primaria importanza per il commercio di prodotti italiani. Dopo la grande crisi del 2008/2011, anni in cui la gioielleria ha rischiato la scomparsa con soli 90 milioni di dollari di importazioni, è stato nel 2014 che si sono avuti i primi, solidi segnali di ripresa grazie al dollaro che raggiunse il massimo storico, l'oro ai minimi e la ricerca da parte dei buyer americano sempre più rivolta verso un prodotto di qualità, non solo in termini di prezzo. Nonostante nel 2020 la pandemia abbia stravolto le logiche del commercio internazionale, il mercato statunitense ha continuato la sua crescita, raggiungendo il livello record di importazioni pari a 106,5 miliardi di dollari, con un +10,2% rispetto al 2019 di soli prodotti italiani, attestandosi a 1,7 miliardi di dollari. Il perdurare della pandemia ha fatto sì che il 2021 sia stato un anno di assestamento per l'import statunitense, con un valore di prodotti importati pari a 95,4 miliardi di dollari, registrando quindi un -10,5% rispetto al 2020. In controtendenza le importazioni dall'Italia, cresciute del 75,39% rispetto al 2020, per un valore assoluto di 2,97 miliardi di dollari.


Focus gioielleria

Un'analisi più attenta delle importazioni americane di gioielleria e oreficeria, porta a delineare un quadro dettagliato sulle specifiche categorie del comparto. La maggioranza degli import riguardano infatti le seguenti voci: i diamanti non montati hanno un quota di mercato del 20,84%; il platino greggio del 19,24%; i prodotti finiti in metalli preziosi sono al 14,67%; l'oro greggio ha una quota del 14,56%; i prodotti non specifici del 10,26%. Sintetizzando, sono tre le tipologie di gioiello italiano importato i cui valori, sommati, costituiscono il 93% del totale delle importazioni. La prima è la Fine Jewelry ossia i prodotti finiti in metalli preziosi, categoria per la quale l'Italia si colloca al secondo posto come Paese fornitore degli Usa dopo l'India, con una quota di mercato pari aò 12,05% e un valore assoluto di 1,7 miliardi di dollari (+73,57% rispetto al 2020). La seconda tipologia riguarda il platino greggio, con l'Italia al quinto posto come fornitore, la cui quota di mercato è al 5,49% e il valore assoluto ammonta a 1 miliardo di dollari. Infine la bigiotteria. Con una quota del 6,77% e un valore assoluto di 67,7 milioni di dollari, l'Italia risulta il secondo Paese fornitore degli Stati Uniti. Una lenta ma costante crescita del made in Italy che rimane il più apprezzato dai buyer statunitensi, in costante ricerca di nuovi prodotti in linea con le attuali tendenze di mercato.

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