I Teschi in Perla di Shinji Nakaba

Perle naturali che diventano teschi, conchiglie e coralli plasmati in volti e piedi scolpiti. Le piccole opere d'arte di Shinji Nakaba si indossano con grazia e leggerezza


Secondo una credenza ben radicata nella cultura giapponese, ci vogliono 49 giorni perché l’anima del defunto lasci il luogo a lui più caro, la casa, e con essa la famiglia. Per questo, i suoi parenti, cercano di trascorrere quei 49 giorni con il sorriso, ripensando ai momenti belli vissuti insieme, celebrando tutto ciò che piaceva al caro scomparso, e dando persino una cena a base delle sue pietanze preferite. Shinji Nakaba ci ha messo più di 20 anni per interpretare a suo modo il senso misterioso e profondo che unisce vita e morte, e per elaborare una sua forma estetica che lo rappresenti. Il risultato sono deliziosi piccoli teschi scolpiti in perle naturali, ossimoro concettuale che travalica ogni credenza, facendosi infine arte. «Ho scolpito teschi in cristallo, avorio, corallo e pietre preziose, ma le perle intagliate sono di gran lunga le più attraenti e belle. Sono affascinato dal potenziale sconosciuto delle perle. Sento che solo le perle possono trasformare in realtà la mia idea di bellezza effimera. Ho trovato ancora più affascinante la contraddizione di una perla innocente che si trasforma in un oggetto oscuro. Comincio a pensare che le perle possano essere nate per essere teschi. Era il 2010, quando ho iniziato a scolpirle e il risultato è stato assolutamente sbalorditivo. Ero così scioccato dalla loro bellezza; tuttavia, non ero sicuro che potessero essere vendibili o addirittura durevoli da indossare. Allora ho chiesto a un mio amico di indossarne una per un anno. Dopo un anno, il teschio era ancora più affascinante». Dunque, tutto si gioca nell’eterno dualismo fra vita e morte, luce e tenebre, in un circuito chiuso che ruota attorno alla Natura, percepita e vissuta in ogni sua forma. «Il corpo umano è l'universo, e non c'è niente di più interessante di un viaggio all'interno di esso. Sensazione cresciuta sempre più quando ho iniziato a fare esercizi di respirazione e meditazione. La Natura è la mia maestra, il mio museo». Da questa riflessione, ecco così una collezione di anelli e bracciali che scompongono il corpo letteralmente in pezzi, ma con la grazia e la sapienza di un edonista, concentrandosi ora sul ventre, poi sul viso, sul piede, sul seno, sull’occhio, e trasformandoli in oggetti di culto. Versione e visione contemporanea di antichi ex voto.

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