Il Ritorno del Serpente in Gioielleria
Il fascino del serpente, che in gioielleria ha incarnato diversi simboli, a volte, anche contrastanti tra loro, torna a conquistarci attraverso le nuove creazioni contemporanee di Aurélie Bidermann, Selim Mouzannar e Lutiki
Sensual Incarnations
Gold plated Tao necklace, Aurélie Bidermann, Photo credit: Henrik Purienne.
Mistero, sensualità e romanticismo coesistono nel design della collana Tao firmata da Aurélie Bidermann: un sinuoso serpente cinge il collo in una stretta che suggerisce più un’idea di protezione che di pericolo. Un modo per rievocare il fascino di un simbolo che, oltre a incarnare i principi di immortalità e infinito, ne rappresenta altri diametralmente opposti: potere solare e lunare, vita e morte, luce e oscurità, bene e male, saggezza e passione, guarigione e veleno, rinascita spirituale e fisica.
Infinite Power
Gold Unique necklace set with white and yellow diamonds and emeralds. Basilik collection, Selim Mouzannar
Nata nei workshop di Beirut, come tutte le creazioni del designer Franco-Libanese Selim Mouzannar, la collana della nuova collezione Basilik rievoca la simbologia ancestrale del serpente-legata ai concetti di saggezza, rinascita e procreazione, in un sofisticato design iperrealistico. Il lungo corpo sinuoso di maglie d’oro mobili culmina con le estremità di testa e coda realizzate in diamanti bianchi e gialli. Per rendere ipnotico lo sguardo di questa incredibile creatura, sono stati scelti due smeraldi con taglio a goccia.
Primordial Flexibility
Gold-plated brass Snake choker, Lutiki.
Nella sua interpretazione contemporanea di una figura retorica, come quella del serpente in gioielleria, Sonya Soltes, la designer ucraina del brand emergente Lutiki, esplora l’interazione tra familiarità e sperimentazione, unendo un motivo a spirale – che ricorda gli elastici per capelli, spesso indossati ai polsi – con il profilo primordiale di un rettile. Flessibile nella forma e nella misura, il choker Snake fa parte di una serie di gioielli in cui la designer ha immaginato come potrebbe apparire in futuro un reperto archeologico del nostro tempo.