Vicenzaoro September 2021: Il Made in Italy Accelera

Uno sguardo positivo verso il prossimo futuro del comparto quello emerso ieri alla cerimonia di apertura di Vicenzaoro September. Dopo i primi 6 mesi del 2021 che confermano il gioiello italiano al vertice per performance fra i paesi del G8


Per riassumere lo spirito positivo che si è respirato ieri alla cerimonia di apertura di Vicenzaoro September e che anima tutto il comparto - non a caso qui rappresentato da più di 800 espositori di tutta la filiera - basterebbe una frase del presidente di Agenzia ICE Carlo Maria Ferro. All’inizio del suo speech, ha infatti affermato: «Vicenzaoro è l’unico evento di portata internazionale che è riuscito a non saltare l’edizione 2020» - grazie al lancio da parte di IEG di un format ex novo come VOICE, andato in scena lo scorso settembre - «e anche ora inaugura una manifestazione dai numeri importanti che godrà pure di un’estensione digitale dal 15 al 17 settembre. Il tutto in una settimana speciale per il made in Italy, con ben nove eventi in contemporanea nel mondo dedicati ai settori più diversi delle nostre rinomate eccellenze. Risultati, quelli vicentini, dovuti anche al protocollo di partecipazione in sicurezza varato già nei mesi scorsi dall’ente organizzatore, e alle capacità di comunicazione messe in campo. Con IEG, Agenzia ICE ha ormai da tempo una stretta collaborazione, prova ne è anche lo studio di azioni specifiche che andremo a realizzare insieme su mercati strategici come quello giapponese, ma anche quel confortante + 4.1% sull’export rispetto all’anno precedente che parla chiaro: il gioiello italiano è il primo per performance fra i paesi dei G8». 

Operazioni mirate messe a punto anche da chi ieri ha fatto gli onori di casa, Lorenzo Cagnoni, presidente di IEG, e Marco Carniello, Global Exhibition Director Jewellery & Fashion, moderatore della cerimonia. Dopo un caloroso welcome al pubblico intervenuto, il presidente ha ceduto la parola al sindaco di Vicenza Francesco Rucco, che ha sottolineato la capacità del capoluogo veneto di essere da sempre uno dei motori dell’economia nazionale, oltre che regionale, e che nel prossimo futuro potrà contare anche sull’arrivo dell’alta velocità. Sul tema infrastrutture a supporto dell’imprenditoria locale, Cristina Franco, vicepresidente della Provincia, ha aggiunto: «Il difficile periodo che speriamo tutti di aver ormai archiviato ha dimostrato senza dubbio alcuno che le fiere di questo genere sono ancora momenti indispensabili per fare business, perché nulla, neanche la migliore digitalizzazione possibile, potrà mai sostituire i rapporti diretti fra buyer ed espositori. Intanto, ciascuno fa la sua parte perché la manifestazione abbia la migliore riuscita possibile: noi siamo accanto alla città e alla sua amministrazione per far sì che l’accoglienza faccia da giusta vetrina a quanto le nostre aziende sanno produrre così bene, portando la fama del nostro distretto nel mondo». 

Voce autorevole in rappresentanza del comparto è stata quella di Claudia Piaserico, neo eletta presidente di Federorafi. «Per me è una grande felicità essere qui a un anno esatto da VOICE. Ora lo possiamo dire a buon diritto: il nostro è un settore che non si arrende, e se siamo qui così numerosi è perché siamo pronti a soddisfare i desideri dei consumatori di tutto il mondo. I dati del settore ci trasmettono due messaggi: da una parte un certo entusiasmo giustificato da un incremento del +86% rispetto al 2020, e del 2.8% sul 2019 su un parametro dei primi 5 mesi dell’anno, con punte interessanti a marzo e aprile e un rallentamento a maggio, ma dall’altra parte ci invitano alla cautela. Per poter dire di essere davvero fuori da questa crisi inaspettata, dobbiamo attendere di registrare la performance del 2019». Facendo seguito a tali argomentazioni, Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Veneto, ha concluso con un messaggio carico di orgoglio e consapevolezza dei plus che sa esprimere la realtà imprenditoriale vicentina e più in generale veneta: «Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito ad almeno tre grandi crisi. La prima nel 2001, in seguito all’attentato alle Torri Gemelli, poi nel 2008 a causa della bolla dei subprime, e infine è arrivato il Covid. Ogni volta, esperti e grandi economisti hanno messo in discussione il sistema delle PMI e in particolare dell’economia veneta, e ogni volta, queste previsioni catastrofiche sono state disattese. Oltre il 95% delle imprese italiane ha meno di 10 dipendenti, e i dati dimostrano che, anche se è più arduo, pure in realtà medio-piccole si riesce a fare ricerca in modo proficuo. È un dato di fatto: le PMI sono la forza che sta risollevando l’Italia».

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