The Eighth Wonder

Il designer di gioielli Fawaz Gruosi, sfida miti e antichi leggende scegliendo le materie prime più rare e misteriose. Ecco The Amber Collection, dove gocce secolari di “miele” rivivere in chiave straordinariamente moderna


La Camera d’Ambra del Castello di Charlottenburg, in Prussia, realizzata a Berlino nei primi anni del Settecento e poi trasportata a San Pietroburgo dallo zar Pietro I Il Grande, è considerata l’Ottava meraviglia del mondo. O meglio, lo era, perché durante la Seconda Guerra mondiale, scomparve misteriosamente nel nulla. Nonostante questo, i suoi pannelli d’ambra decorati in stile barocco fanno ancora parlare di sé, così come tutti gli altri miti e leggende legati all’affascinante resina di pino cristallizzata creatasi milioni di anni fa, trasportata da correnti oceaniche e tempeste e oggi rinvenuta a tutte le latitudini, dalle coste del Mar Baltico, alla Repubblica Dominicana, dal Myanmar alla Sicilia.

Fawaz

Le sue venature dalle mille sfumature color del miele, così come le inclusioni, imperfezioni uniche e per questo straordinariamente belle, hanno catturato anche l’attenzione di uno dei jewelry designer più raffinati degli ultimi tempi, Fawaz Gruosi, che con la sua inconfondibile audacia e grinta ha saputo percorrere una sua personalissima “strada dell’ambra”. Sono così nati cabochon ed elementi curvilinei per orecchini creoli a goccia, bangle incastonati di diamanti, borchie di giada e ametiste taglio bagette, anelli con acquamarine circondate da zaffiri blu, fucsia e onice, in un gioco di contrasti cromatici, di forme morbide e sinuose che enfatizzano al meglio le venature profonde incise dal tempo nella resina come per magia. Ancora una volta, l’estroso Gruosi punta su materie prime insolite, su accostamenti inediti, per arrivare a risultati che hanno sempre il sapore del one-of-a-kind, per l’unicità di queste singole gocce di “miele” millenario, ognuna con la propria originale imperfezione, che dai tempi di Plinio il Vecchio a Darwin non ha mai smesso di ammaliare e dar vita a nuove suggestioni. Ora scientifiche, ora artistiche.


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