Francesco Morace: Paradigmi per il Futuro

Con il rigore del ricercatore e la visione del narratore, Francesco Morace, sociologo e Presidente del Future Concept Lab, delinea il futuro della gioielleria attraverso unicità, sostenibilità e inclusività


Qual è il contributo specifico che il Future Concept Lab offre alle aziende attraverso le sue ricerche?
Future Concept Lab introduce le aziende alla lettura dello scenario del mercato globale approfondendo - come abbiamo fatto nella presentazione del 20 gennaio a Vicenzaoro - “I paradigmi dell’innovazione, le tendenze di consumo e di acquisto e i comportamenti delle diverse generazioni.” In questo modo ciascuna azienda potrà allineare la propria attività produttiva e commerciale ai principali cambiamenti in atto nel settore della gioielleria, partendo in primo luogo dalle attese e dai desideri dei clienti e soprattutto delle consumatrici.

Per il futuro, ha identificato tre paradigmi fondamentali. Unicità, sostenibilità e inclusività.
Che tipo di cambiamenti o innovazioni pensa che le aziende di gioielli dovranno adottare per rimanere rilevanti in un mercato che punta su questi tre principi? Le aziende di gioielli sono molto spesso già in grado di proporre eccellenze dal punto di vista dell’unicità dei loro prodotti: ciò che manca è una conoscenza più approfondita del contesto socioculturale nei diversi mercati di riferimento. Per essere rilevanti e competitivi bisognerà quindi conciliare la distintività del lusso con i valori della sostenibilità, la qualità dei prodotti con l’accessibilità nel mercato, proponendo un intelligente rapporto prezzo-qualità. Bisognerà poi adeguare le proprie strategie di comunicazione adottando tecniche e strumenti (ad esempio una maggiore familiarità con il web, con il mondo digitale dei social, con l’influencing marketing) in vorticoso cambiamento ma molto compatibile con la portata simbolica e “sentimentale” del gioiello. In questa sfida, intravediamo grandi opportunità di crescita per i produttori italiani, laddove riescano ad ascoltare e rispondere ai desideri variegati delle diverse generazioni.

Come il concetto di unicità potrà evolversi in un mercato globale sempre più digitalizzato?
Il concetto di unicità continuerà a sviluppare il proprio potenziale partendo dal DNA del brand (quando sia presente), dal virtuosismo produttivo raccontato in modo accessibile e incisivo, dalle scelte estetiche e materiche che di volta in volta vengono presentate (soprattutto con brevi video simili a quelli di Tik Tok), da testimonial e influencer credibili e competenti, o direttamente dai creativi che li hanno realizzati, dimostrando le proprie “poetiche” e abilità artigianali. Quando si è rilevanti in termini di unicità, allora si diventa più facilmente risonanti nel mondo digitale, moltiplicando con investimenti contenuti le proprie opportunità commerciali.

Le nuove generazioni sono veramente più attente a questi tre paradigmi o è solo una tendenza temporanea?
Le giovani generazioni manifestano e interpretano questi paradigmi con grande decisione, ma molto spesso non vengono ascoltate e considerate con sufficiente attenzione: a fronte di una minore disponibilità di spesa, rileviamo una loro crescente influenza su genitori e nonni. Nei prossimi anni, i principali “decision makers” e responsabili di acquisto diventeranno loro, per un semplice motivo: saranno loro a insegnare ai più adulti l’e-commerce e le altre logiche digitali, come già è avvenuto nei settori dei viaggi, del turismo, della casa e dell’alimentazione. La spesa quotidiana è spesso ormai passata nelle loro mani. Ciò avverrà anche per la scelta di accessori “preziosi,” sempre più soggetti al vaglio dei loro gusti, più freschi e aggiornati. Saranno poi le generazioni più adulte a finanziare i loro acquisti, legati spesso a ritualità e cerimonie che tornano importanti: un esempio su tutti è costituito dai festeggiamenti (e i regali) per il diciottesimo compleanno.

Qual è, secondo la sua esperienza, l'approccio più efficace per comunicare l'impegno delle aziende verso la sostenibilità e l'inclusività, senza che sembri una mera strategia di marketing?
Il filtro dell’autenticità si rivela decisivo, nel momento in cui si vuole garantire sostenibilità e inclusività: la parola dell’imprenditore ad esempio e il racconto della propria storia diventa una leva essenziale per essere credibili, mettendoci la faccia. Raccontare il proprio impegno e la ragione delle proprie scelte coraggiose, giocando in prima persona la carta del carattere, della passione e del saper fare. Qualità del made in Italy ancora oggi inimitabili.

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