Lo Show dei Record

Uno sguardo pieno di ottimismo quello delle autorità che ieri hanno preso parte alla cerimonia inaugurale di Vicenzaoro September, riportando dati di export e fatturato pari quasi all’anno più performante, il 2019


La cerimonia di apertura dei lavori di Vicenzaoro September 2022 non poteva omettere un breve omaggio a The Queen, la Regina Elisabetta II, ricordata in più passaggi per la sua eleganza e la passione per i gioielli più raffinati. Sul palco, nei panni del “padrone di casa”, Marco Carniello, Global Exhibition Director della divisione Jewellery&Fashion di Italian Exhibition Group, che ha subito rilanciato i numeri più importanti registrati da IEG – oltre mille espositori provenienti da più di 70 Paesi - e dal mercato - + 36,5% dell’export nei primi 5 mesi del 2022 – gancio perfetto per chi dopo di lui ha preso la parola, Lorenzo Cagnoni, Presidente IEG. Suo il compito di sottolineare come “senza tema di smentita, Vicenzaoro sia ormai diventata il punto di riferimento del settore, nel calendario delle fiere così come per i singoli distretti del Made in Italy”, da intendersi comprendendo tutti gli attori della filiera, cui nelle ultime tre edizioni si è aggiunto l’asset dell’orologeria vintage. Il Presidente ha anche evidenziato come, dopo due anni definiti micidiali dal punto di vista economico, il colosso fieristico sia riuscito a mettere in campo una serie di azioni volte a sostenere tutto il comparto in un momento di evidente difficoltà, agevolando anche una crescita di accreditamento a livello internazionale. Operazione, quest’ultima, dovuta soprattutto a un importante piano di investimenti, che a febbraio scorso ha portato alla prima edizione del JGT Dubai, nuovo format studiato ad hoc per il mercato emiratino e del Far East. Sono poi seguiti i saluti di due esponenti del Governo, Erika Stefani, Ministro per le disabilità, ed Elena Bonetti, per le pari opportunità e la famiglia, che hanno messo l’accento sulla forza e reattività del sistema Paese, riuscendo ancora una volta a imporre la propria leadership con numeri che hanno riportato all’era pre-Covid. “Dietro a questo risultato quasi clamoroso, che va contro ogni previsione, c’è lo sforzo immenso di grandi e piccole imprese, animate da creatività, voglia di fare e speranza nel tenere alta la fama della bellezza che l’Italia sa esprimere”, ha affermato la Bonetti, mentre Erika Stefani ha rimarcato come il mondo delle disabilità abbia un estremo bisogno di relazioni e compartecipazione fra pubblico e privato, strada perseguita ormai da anni con forte convinzione anche da IEG. Di coraggio imprenditoriale ha parlato pure il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, che ha ringraziato con vigore IEG in primis e tutti gli operatori che ancora una volta hanno reso possibile una fiera capace di fare da straordinaria cassa di risonanza di quel know how che rende il distretto vicentino un motore dell’economia nazionale. “Nel periodo pandemico abbiamo rischiato di chiudere il Museo del Gioiello, in un estremo tentativo di risparmiare denari da investire in qualcosa di più immediatamente produttivo, ma il coraggio che da sempre contraddistingue i veneti e l’amministrazione di Fiera ha evitato quella che sarebbe stata una vera perdita per la città”. Lo stesso orgoglio e spirito di resilienza lo hanno manifestato Maria Cristina Franco, Vicepresidente della Provincia di Vicenza, e Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo economico ed Energia della Regione Veneto. In particolare, quest’ultimo ha portato all’attenzione un dato forse poco noto ai più ma di fondamentale importanza per comprendere a fondo la realtà imprenditoriale del Veneto: il 70% delle imprese locali ha infatti meno di 10 dipendenti, il che la rende un caso unico al mondo, non solo in Italia. La Vicepresidente della Provincia ha invece fatto cenno al progetto in corso per creare nuovi stimoli e rendere il settore orafo gioielliero più attrattivo per le future generazioni. Una mission sposata e portata avanti in collaborazione con tutte le associazioni nazionali del comparto, in rappresentanza delle quali ieri ha parlato Claudia Piaserico, Presidente di Confindustria Federorafi. Questo il sunto del suo speech: “Ci siamo salutati a marzo con un moderato ottimismo, frenato dal conflitto bellico allora appena scoppiato, e ci ritroviamo ora con alcuni cambi di rotta nel panorama internazionale. Dopo 5 mesi a dir poco entusiasmanti, possiamo affermare che i distretti di Vicenza, Valenza e Arezzo sono cresciuti in modo omogeneo, che in particolare quello di Vicenza è al vertice di quello Usa e l’aretino guida invece quello UAE. Valenza si trova da sempre più in linea con target quali Francia e Irlanda, hub dei top brand della gioielleria italiana. Insomma, un quadro positivo nonostante tutto. E’ però da rilevare che ci troviamo all’alba di una stagione che sarà resa difficile per il costo dell’energia e del gas: una recente ricerca realizzata nel distretto aretino ha infatti calcolato che nei primi 7 mesi di questo anno c’è stato un incremento del +485% per l’energia, e di +400% per il gas, con conseguente e proporzionale impatto sulla competitività delle nostre imprese. Ciò detto, dobbiamo guardare a un dato che tutto il mondo ci invidia: l’89,5% della merce prodotta nel nostro Paese è destinata all’export, fattore dovuto anche alle numerose iniziative attivate in collaborazione con Agenzia ICE”. E a tal proposito, ecco quanto affermato ieri a chiosa dell’opening da Roberto Luongo, Direttore Generale di ICE: “Dietro questo genere di manifestazioni ci sono circa 30.000 dipendenti e 6000 imprese. Nel 2021 abbiamo ottenuto il risultato straordinario di un export di prodotti Made in Italy pari a 516 miliardi, in crescita del 20% sul 2020, e del 7% rispetto all’anno record, il 2019. Il che equivale al 32% della ricchezza del Paese. E per quanto riguarda il gioiello, il 90% del fatturato è destinato a viaggiare nel mondo. In questi giorni, ICE è presente qui a Vicenza con un analista di trade, responsabile del nostro ufficio negli Usa, Fabrizio Giustarini. È a vostra disposizione: vi invito a contattarlo, a capire insieme le strategie di domani, perché è qui che possiamo iniziare a gettare le base del successo di domani”.

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