Sarah Madeleine Bru: Il Valore di Un Gesto Naturale
I profili dei suoi gioielli seguono la naturalezza dei nostri movimenti quotidiani, così come naturale dovrebbe essere l’impegno di tutti per una produzione sostenibile
L'ambra baltica proviene dalle miniere della baia di Danzica in Polonia. La giada da una miniera canadese a conduzione familiare nella Columbia Britannica, dove le attività minerarie si svolgono soltanto durante l'estate. Il diaspro rosso viene raccolto lungo le spiagge scozzesi da Scott, un hunter di pietre preziose di fiducia. I diamanti sono recuperati da gioielli di seconda mano. I granati provengono da una miniera a conduzione familiare nel Minas Gerais, in Brasile. Raccontare le origini dei materiali scelti da Sarah Madeleine Bru è un po’ come porre le basi di un romanzo contemporaneo basato su quei valori sostenibili, oggi considerati indispensabili da molti, ma che, a farci caso, sono i pilastri di un’etica antica quanto il mondo. Sarah Madeleine Bru ha dato vita al suo marchio di fine jewelry durante il primo lockdown dovuto alla pandemia, crede nella qualità delle pratiche locali, umane e sostenibili, e si impegna a promuovere la produzione locale, lavorando solo con artigiani locali a Londra e Parigi. «Apprezzo molto il loro savoir-faire e lavorarci a stretto contatto è estremamente prezioso per migliorare la qualità e la longevità dei nostri pezzi. Aiuta a ridurre l'impatto sull'ambiente ma anche a costruire relazioni solide su cui tutti possiamo fare affidamento, con trasparenza». L’eleganza delle sue prime due collezioni è il frutto di una ricerca attenta ai gesti naturali delle persone e si concretizza in gioielli puliti ma sinuosi, tesi a valorizzare i movimenti abituali del corpo.
