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Vicenzaoro Highlights, Gennaio 2024: Anatomia di Un Successo

Si chiude Vicenzaoro January dopo cinque giorni di business, confronto fra esperti e numerosi eventi a supporto della formazione dei giovani, a cominciare da premi e concorsi volti a scoprire talenti e designer del futuro


Si chiamano Giulia Noascone e Asia Roccazzella i vincitori nominati dalla giuria tecnica del contest promosso da Progold, azienda vicentina specializzata in stampa 3D in collaborazione con Bulgari e Platinum Guild International e conclusosi domenica sera con la premiazione qui a Vicenzaoro. Selezionati fra oltre 150 progetti delle migliori scuole di design del mondo, Giulia e Asia - rispettivamente dello IED Istituto Europeo di Design di Torino e di LAO LeArti Orafe di Firenze - sono un esempio di come il Boutique Show sia diventato vieppiù un luogo di formazione, crescita e selezione delle future generazioni di "addetti al lavoro" e creativi, tema assai caro a IEG Italian Exhibition Group, istituzioni e aziende che, edizione dopo edizione, hanno proposto numerose iniziative a riguardo. Ne è un esempio la giornata di ieri, che ha visto la proclamazione di altri nuovi talenti: quelli selezionati dalla giuria del Premio "Mauro Baschirotto" per la ricerca scientifica e del Concorso di Design "Il Gioiello del Faraone" realizzato in collaborazione con LabiGem. Nel primo caso, la mission proposta era la progettazione di un anello ispirato alla doppia elica del DNA, soggetto decisamente extra settore nato dal coinvolgimento della Fondazione Malattie Rare "Mauro Baschirotto", che da 12 anni sostiene eventi similari per una raccolta fondi e una sensibilizzazione nei confronti della ricerca scientifica che parta soprattutto dei giovani. Fra tutti gli iscritti al concorso, ieri al Teatro Palladio è stata premiata Valentina Scarselli, del Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino di Firenze, che non senza tradire un po' di emozione ha descritto la sua creazione, frutto dell'unione della forma elicoidale del DNA con elementi che ricordano i dettagli di un microchip, alludendo così al connubio ideale fra la perfezione della natura umana, la tecnologia e l'intelligenza artificiale. Stesse emozioni e dinamiche hanno caratterizzato l'evento che ha chiuso la giornata di ieri, "Il Gioiello del Faraone", concorso promosso da Labigem - Laboratorio Italiano di Gemmologia con il patrocinio della Camera di Commercio di Vicenza, occasione straordinaria per tutti i giovani partecipanti, ma soprattutto per gli otto finalisti, che hanno interpretato in modo originale il tema del concorso incentrato sulla progettazione di un gioiello contemporaneo ispirato al tesoro di Tutankhamon e all'Antico Egitto. Non capita infatti tutti i giorni di potersi confrontare con esperti e di condividere la visione e l’ispirazione che si cela dietro i propri lavori, di dargli forma grazie al supporto di aziende leader del distretto orafo vicentino e infine di esporli a un pubblico così ampio e competente. Dunque, a Vicenzaoro, riflettori puntati su chi domani porterà avanti il comparto, facendo affluire nuove idee ed energie in grado di inglobare nel sistema tecnologie e modalità di produzione fino a ieri impensabili. Il potenziale della manifestazione fieristica più longeva del mondo come hub di formazione e informazione, oltre che di business, lo si intuisce anche scorrendo il ricco calendario di talk ed eventi che ha animato questi cinque giorni. E poiché l'edizione di gennaio vede l'ormai consueta abbinata VO Vintage e Time - i format B2C e B2B rispettivamente dedicati a orologeria d'epoca e contemporanea - ampio spazio è stato dato ai segnatempo, con un parterre de rois di tutto rispetto. Fra i talk più interessanti quello curato da Ugo Pancani, professore in orologeria meccanica ed elettronica e trainer di Fondation de la Haute Horlogerie, che ha portato alla luce dati sconvolgenti sulla contraffazione, un’industria che secondo i dati della federazione dell’industria orologiera elvetica è capace di produrre più di 45 milioni di pezzi all’anno contro i 25 milioni dell’originale, un danno per l’industry con gravi conseguenze economiche e reputazionali per le imprese, nonché miccia di problematiche legati alla criminalità locale e internazionale. Momenti di confronto che non possono che stimolare riflessioni su come interpretare i grandi cambiamenti in atto in tutto il comparto orafo- gioielliero e orologiero insieme, perfettamente sintetizzati dal claim di questa edizione storica, "The Heritage for Tomorrow". Arrivederci a settembre con il primo capitolo di questa nuova decade all'insegna delle sfide.

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