Il "Primo" Secolo di Seiko
Cento anni di storia dell' orologeria, dal Prospex Marinemaster al Presage Kintaro Hattori, omaggio al fondatore del marchio giapponese
Seiko. Since 1881. L'homepage dell'azienda dei segnatempo made in Japan per eccellenza mostra con orgoglio il suo anno di fondazione, 1881. Eppure, il 2024 verrà celebrato come l'anno del centenario del marchio. Il perché è presto detto. La Manifattura nasce a Ginza, Tokyo, nel 1881, quando Kintaro Hattori, appena ventiduenne, decide di aprire una bottega di vendita e riparazione orologi. È però nel 1924 che, intuendo una strada assai più proficua e tenendo fede al suo motto della prima ora, "sempre un passo avanti agli altri", lancia il primo orologio da polso firmato Seiko sul quadrante, e scegliendo tale parola per il suo significato: precisione e successo. Occasione straordinaria, quella dei 100 anni di produzione propria, che viene omaggiata da una collezione speciale, la Prospex Marinemaster, prevista originariamente solo per il mercato giapponese, ma che ora è presente a livello mondiale in una versione rivisitata con tre nuove creazioni, di cui una in edizione limitata di 1.000 esemplari, 10 per ognuno dei 10 decenni. Fra le capsule collection celebrative ci sono però anche la Presage Kintaro Hattori, ispirata al primo orologio da polso con il logo Seiko, il Marinemaster, reinterpretazione dell’iconico diver Seiko del 1965, e il cronografo meccanico Speedtimer. Per chi fosse poco addentro al settore, Marinemaster è la serie di punta progettata esclusivamente per gli orologi subacquei, con una precisione stabile e ad alte prestazioni che rappresenta l’espressione più elevata dei modelli Prospex, nonché della cultura giapponese stessa, da sempre focalizzata su precisione e affidabilità garantite da abili maestri artigiani. Sempre a Seiko si devono poi una serie di altre piccole grandi rivoluzioni, fra cui il primo orologio al quarzo della storia, Quartz Astron, lanciato nel 1969, capace in un paio di stagioni di mettere in crisi l'industria orologiera elvetica, rendendo l’indicazione oraria di precisione accessibile a tutti. Un traguardo che forse neanche Kintaro Hattori avrebbe osato immaginare.
