Nuove Sfide, Nuovi Successi
Il report di Club degli Orafi e Intesa Sanpaolo, commentato a Vicenzaoro, ha confermato l'Italia come primo esportatore di gioielli in oro d'Europa, con ottimismo per il 2025 nonostante l'incertezza politica
In questi giorni di fiera, Donald Trump ha ripreso in mano le chiavi della Casa Bianca, e con esse le redini di un governo che da qui a breve comunicherà le sue nuove politiche commerciali. Con ogni probabilità, degli effetti di questo cambio ai vertici oltreoceano si parlerà parecchio fra nove mesi, nel corso della prossima edizione di Vicenzaoro September, e il perché è chiaro: gli Stati Uniti assorbono da sempre gran parte del nostro export, e ogni modifica in termini di dazi potrà far mutare lo scenario attuale, che nella giornata di sabato è stato ampiamente analizzato nel corso di un incontro organizzato dal Club degli Orafi Italia e dal Research Department di Intesa Sanpaolo, dedicato appunto alle opportunità e alle sfide per le imprese orafe italiane nel mercato americano. Moderato da Laura Biason, Direttore Generale del Club, è stato aperto dall’intervento di Filippo Fusaro, Direttore di ICE Houston, a cui è seguita la presentazione dello scenario macroeconomico e dei prezzi dei preziosi a cura di Daniela Corsini, Senior Economist responsabile della ricerca sulle commodity del Research Department di Intesa Sanpaolo. Stefania Trenti, Responsabile Industry and Local Economies Research del Research Department di Intesa Sanpaolo, ha illustrato invece l’andamento recente e il posizionamento delle imprese italiane negli USA. L’evento si è poi chiuso con la testimonianza di Licia Mattioli, AD di Mattioli Spa, che ha illustrato il punto di vista di un’impresa fortemente coinvolta su quel mercato. Ma andiamo con ordine. Con la cifra record di 9,8 miliardi di euro, pari a un +44,5% in valore nei primi nove mesi del 2024, il primato di maggior esportatore di gioielli del Vecchio Continente è tutto italiano. E al di fuori dei confini europei, lo scenario è altrettanto a nostro favore, avendo registrato un netto rafforzamento anche verso altri mercati: qui, a giocare un ruolo importante sono stati principalmente gli Stati Uniti, che nel 2023 hanno rappresentato una buona fetta di quell’11% in più di esportazioni mondiali di gioielli in oro, facendo diventare l’Italia il secondo partner, dopo l’India, degli States, con una quota del 14% sulle importazioni americane di gioielli in oro, dal 7,3% che era nel 2009. Ciononostante, nei primi nove mesi del 2024 l’export italiano verso gli USA ha registrato una frenata (-8,1% per i gioielli in oro), soffrendo la concorrenza indiana e francese, in un contesto caratterizzato dall’elevata incertezza creata dalla campagna elettorale. Ora che invece la nuova amministrazione si è insediata, si attende di capire ciò che accadrà, ma da questa inchiesta presso gli operatori italiani emerge una buona capacità di reazione da parte del tessuto produttivo italiano: il 38% delle imprese valuta la possibilità di cercare nuovi clienti in altri mercati e la revisione dei prezzi per il mercato americano. Tralasciando il fronte economico e parlando del lato più creativo del settore orafo-gioielliero, come emerso nel corso del Golden Talkdel giorno di apertura rivolto agli oltre 600 studenti di Vicenza e provincia, sono il talento e le ambizioni a sorreggere e a far crescere un'impresa, mentre a rendere il comparto innovativo e competitivo è la tecnologia. Per apprezzare quest'ultimo "X Factor" basta visitare il Padiglione 9 di T.Gold occupato dalle 167 aziende provenienti da 16 Paesi che in questi giorni sta ospitando la community high tech della filiera, e che ieri ha visto svolgersi una vera full immersion in tal senso, da 20 anni appuntamento fisso. Parliamo del JTF Jewellery Technology Forum, organizzato da Legor Group in collaborazione con IEG, con sette speech su altrettanti temi focali, partendo dalle leghe di metalli preziosi più performanti, ai processi interni per intraprendere un percorso produttivo sostenibile. A premiare i designer e le aziende più virtuose e giovani soprattutto, che hanno messo la loro creatività a servizio della sostenibilità è stato invece ieri pomeriggio Progold – key player nella produzione di gioielli semilavorati attraverso la stampa 3D diretta in metallo prezioso – promotore del PROGOL3D Design Contest, concorso internazionale che vede competere ogni anno i migliori talenti delle scuole di design del gioiello più rinomate al mondo. Un'opportunità unica per i giovani creativi di confrontarsi con le più avanzate tecnologie, per mostrare le proprie idee e per conoscere i più apprezzati luxury brand del settore. Porta infine la firma di Legor e Progold il prossimo progetto iper tecnologico organizzato da IEG, The Vicenza Symposium, che a settembre chiamerà a raccolta nella Basilica Palladiana i massimi esperti del panorama internazionale sia del settore orafo-gioielliero sia della moda.