Creatività ed etica per le pietre di colore


La parola a Paolo Cesari, presidente di Assogemme.

Qual è la situazione del mercato in Italia per quanto riguarda il settore che rappresenta?

In Italia il mercato non è ancora uscito dalla crisi, ma i produttori di pietre di colore stanno riuscendo ad affermarsi sulla scena internazionale grazie alla capacità di combinare la creatività italiana con la nostra sensibilità unica per l’uso delle cromie.  Naturalmente, le strategie si differenziano in base al segmento: per la fascia consumer bastano la freschezza e l’originalità dello stile italiano, mentre per la fascia alta a queste doti bisogna affiancare pietre preziose molto ricercate e di alto valore.

Quali sono le azioni che Assogemme metterà in campo nel 2016?

Da oltre due anni stiamo mettendo a punto, con il nostro Comitato Etico delle pietre di colore, il primo protocollo di certificazione di questa filiera esistente al mondo. Si tratta di un obiettivo molto complesso da raggiungere, anche perché la filiera delle pietre di colore è molto più difficile da certificare rispetto a quella del diamante, e questo per l’enorme quantità di tipologie di pietre colorate. Tuttavia, grazie al supporto di importanti membri del Comitato come Bulgari, Gucci e Pomellato, stiamo andando avanti. A questo proposito, intendiamo anche stringere accordi con soggetti istituzionali tra cui le università. Il nostro protocollo, unico a livello internazionale, sarà uno strumento cruciale per aderire a un concetto di responsabilità sociale che ormai ci riguarda tutti, come industria e come cittadini.


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