Un successo luxury pop
Settanta milioni di dollari di fatturato, 23 milioni di braccialetti venduti. Vincente su più fronti, il brand Cruciani inaugura una nuova stagione di obiettivi sempre più worldwide.
Dietro a un percorso così vincente non poteva che esserci un uomo di grande intuizione e sensibilità, Luca Caprai, fondatore - nel 1992 - dell'azienda Cruciani e, nel 2011, sostenitore del lancio del braccialetto in macramé Cruciani C. In brevissimo tempo questa sua intuizione ha stravolto e riletto un concetto di lusso che pareva irremovibile, affermandosi non solo come trend, ma come vera e propria icona del Made in Italy in patria e all'estero. La comprovata visione open mind di Luca Caprai, che ha puntato sulla declinazione di prodotto aprendosi al mondo della borsa, oggi segna un traguardo importantissimo con l'inaugurazione a Forte dei Marmi di una boutique monomarca di sole borse Cruciani C.Dal 2011 a oggi un percorso di straordinario successo per l’iconico braccialetto Cruciani C. Ci racconta come è nata questa idea e soprattutto cos'è che ne decreta il successo, rendendolo così unico?
Nel giugno del 2011 a Forte dei Marmi lanciai quasi per gioco il braccialetto quadrifoglio in pizzo macramé, le cui origini traggono ispirazione dall’azienda della mia famiglia e dalla collezione museale di pizzi di mio padre, la più grande al mondo. Quell’estate il braccialetto Cruciani C divenne una moda virale. È stato il successo di un oggetto luxury pop che racconta l’epoca contemporanea rinnovandosi costantemente.
Il suo business spazia dall’abbigliamento, ai bijoux, alle borse. Quanto pesano singolarmente in percentuale queste attività sul totale del business?
Spieghiamo innanzitutto che l'azienda Cruciani, fondata nel 1992, è nata con la mia avventura imprenditoriale e produce collezioni abbigliamento di lusso, uomo, donna e accessori. Poi è arrivata la Cruciani C, nata nel 2011 con i braccialetti, che nel 2012 si è aperta al mondo delle borse con Milano Bag e si è distinta nel tempo anche per collaborazioni con importanti brand di gioielleria come Damiani. In generale, l’abbigliamento rappresenta il 65% del fatturato mentre borse e accessori circa il 35%.
Parliamo di numeri. Come avete chiuso il bilancio 2014 e che rapporti ci sono in termine di vendite tra online e offline?
Chiudiamo il 2014 con 70 milioni di dollari circa di fatturato, con lʼonline in crescita del 10% rispetto al 2013, e prevediamo che arrivi in tre anni al 50%. Il mercato italiano rappresenta il 25-30% del fatturato, mentre lʼestero il 70-75%.
Braccialetti venduti worldwide, numero di negozi e best seller?
Sono 23 milioni circa i braccialetti venduti, 70 i negozi e come best seller il braccialetto quadrifoglio e la Milano Bag di Cruciani C.
Lei ha definito la sua linea 'Luxury Pop'. Ci spiega la sua definizione di prodotto di lusso oggi?
'Luxury Pop' è un concetto che combina qualità, design esclusivo e attenta ricerca di materiali a un prezzo accessibile, raccontando in un unico prodotto un concetto di moda contemporanea. Un prodotto è di lusso quando è realizzato con materiali e tessuti unici, con lavorazioni a mano che raccontano il know how artigianale del nostro Paese.
Quanto ha contribuito a questo suo successo il suo background familiare?
Certamente ha contribuito il fatto che mio padre abbia fondato nel 1955 un’azienda tessile, introducendo innovazioni tecnologiche nei processi di produzione. L’Arnaldo Caprai è stata importante sia per i valori trasmessi sia perché, nello specifico, i braccialetti vengono realizzati in house. Alla mia famiglia devo la passione imprenditoriale, l’amore per ciò che faccio e il rispetto per le persone con cui lavoro.
La sua azienda è stata definita una multinazionale tascabile 2.0. Qual è la strategia che muove il suo modello aziendale?
Essere presenti in diversi Paesi, essere capaci di comprendere le diverse culture e i mercati, con la consapevolezza che le differenze culturali possono essere grandi opportunità.
Quali sono i pro e i contro dell’essere indipendente? È stato mai attirato da un 'big name'?
Mi piace la libertà, i miei sono brand che abbracciano tutto il mondo e che in tutto il mondo sanno adattarsi a usi e costumi. Siamo stati contattati da grandi nomi, ma proprio per amore della libertà non ci siamo legati a nessuno.
Ha un sogno nel cassetto?
Sono riuscito a portare a Expo 2015 un’opera meravigliosa di un artista pop molto quotato: ‘The Big Jelly Family’ di Mauro Perucchetti, che misura 3,5 metri e pesa 3550kg. Si tratta di un imponente gruppo scultoreo in resina poliuretanica da cui è nata una nuova collezione di braccialetti d’arte Cruciani C. Essere presenti a questa edizione Expo 2015 con uno spazio espositivo Cruciani C e con un’opera di tale valore artistico, oltre a essere Luxury Accessory sponsor, è un grande sogno che è uscito dal cassetto •
di Federica Frosini