I Gioielli Castellani alla Fondazione Rovati

La mostra "Tesori Etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda" sarà fino al 3 marzo presso la Fondazione Luigi Rovati di Milano, grazie alla collaborazione con il Musée des Arts Décoratifs di Parigi


  • An overview of the exhibition at the Luigi Rovati Foundation in Milan. Photo @Daniele Portanome for Luigi Rovati Foundation

    An overview of the exhibition at the Luigi Rovati Foundation in Milan. Photo @Daniele Portanome for Luigi Rovati Foundation

Quella della famiglia Castellani fu una vera e propria dinastia di orafi, attivi nella Roma papalina tra il 1814 e il 1927. Fondata da Fortunato Pio insieme al figlio Alessandro, i loro gioielli nascevano soprattutto come riproduzione di antichi monili etruschi, spesso inebriati da gemme colorate, ambre del Baltico, pietre intagliate e micromosaico. A decretarne la loro fortuna fu soprattutto il famoso Grand Tour che, nella prima parte del 1800, veniva intrapreso dalle classi europee più abbienti per andare a scoprire le bellezze italiane, con Roma che ne rappresentava la meta più ambita. Qui, tra via del Corso e Fontana di Trevi, i Castellani accoglievano nobili di ogni casata, seducendo le nobildonne con creazioni di squisita fattura. Tra queste, la baronessa Charlotte de Rotschild, che divenne presto una grande amante, nonché collezionista, dei gioielli Castellani. Fino al prossimo 3 marzo, la Fondazione Luigi Rovati di Milano ospita 15 gioielli realizzati da Castellani per la baronessa, tra gli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento, che vanno ad arricchire la mostra a loro dedicata,"Tesori Etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda". I gioielli in esposizione fanno parte di una più ampia raccolta di 273 oggetti preziosi, che Charlotte de Rotschild donò al Musée des Arts Décoratifs di Parigi. Nell'arco di quindici anni, la baronessa riunì un consistente numero di gioielli Castellani, fra ciondoli, orecchini e spille raffiguranti motivi iconografici cristiani come il pesce, il pavone o la colomba dello Spirito Santo, ispirati alle raffigurazioni presenti in alcune importanti chiese romane medievali e alle tecniche utilizzate per decorarle. È il caso del pendente e degli orecchini con il Leone di San Marco, in cui le superfici volutamente irregolari del raffinato micromosaico accentuano gli effetti di vibrazione della luce. Non è certo dove e quando la baronessa abbia scoperto le creazioni dei Castellani, se nel loro laboratorio-atelier di piazza di Trevi, tappa obbligata per tutti gli appassionati d'arte di passaggio a Roma, se presso lo spazio della famiglia Castellani all'Esposizione universale di Londra del 1862, oppure nella bottega aperta sugli Champs-Elysées da Alessandro Castellani, durante il suo esilio parigino tra il 1860 e il 1862. Certo è che Charlotte de Rotschild si è sempre distinta per lo stile essenziale e mai frivolo, era una grande amante dell'Italia e delle sue bellezze e la raccolta di gioielli esposta alla Fondazione Luigi Rovati, rappresenta il completamento di una sua più ampia collezione d'arte, forte espressione di un gusto personale estremamente ricercato. La mostra, frutto della prima collaborazione tra la Fondazione Luigi Rovati e il Musée des Arts Décoratifs, è stata ideata da Mathieu Rousset- Perrier, curatore del museo parigino.

 

The jewels courtesy of ©Les Arts Décoratifs/Jean Tholance


  • Earrings with the Lion of Saint Mark, 1875-1881

    Earrings with the Lion of Saint Mark, 1875-1881

  • Brooch in the shape of a fish in gold and glass mosaic, 1870 ca.

    Brooch in the shape of a fish in gold and glass mosaic, 1870 ca.

  • Gold necklace with emerald roots and agate, 1860-1862

    Gold necklace with emerald roots and agate, 1860-1862

  • Gold and glass mosaic brooch with a griffin, 1870 ca

    Gold and glass mosaic brooch with a griffin, 1870 ca

  • Peacock brooch in gold and glass mosaic, 1870 ca.

    Peacock brooch in gold and glass mosaic, 1870 ca.

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