Andre Marcha, La Straordinarietà in in Gioiello

L'artista libanese Andre Marcha ci regala un viaggio nell'Oriente più magico e ancestrale attraverso i suoi gioielli scultorei



Omaggiare l'abilità creativa di un artista vorrei fosse un atto libero da qualsiasi dovere di calendario, da ragioni legate all'attualità, da anniversari o da qualsiasi costrizione narrativa. Motivo per cui parlare di Andre Marcha su questo numero nasce semplicemente dal desiderio di parlare di bellezza, di gioielli che nulla hanno a che fare con la serialità, ma che si elevano sull'Olimpo dei cahiers de dessin per la spettacolarità con la quale sono stati disegnati. Sono oggetti d'arte che portano rispetto all'arte orafa da oltre mezzo secolo e la omaggiano grazie alle forme cosi perfettamente fedeli e vicine al mondo dell'artista. Un modo di spalancare la porta d'Oriente che cerca sicurezza nelle pietre dai colori sabbiosi, nei toni del rosso, del blu, nelle madreperle e nel calore dell'oro giallo. Così come nelle trame e negli orditi dei kilim che Marcha “tesse”scegliendo l'oro per intrecciare i fili d'ordito, gli zaffiri blu, i rubini e i diamanti bianchi per ricreare quella “trama fronte” tipica dei tappeti orientali. Un disegno che ricorda quello del cosiddetto “tessuto tagliato”, caratterizzato da fessure così incise da sottolineare la geometria dei disegni. La spilla Nain rappresenta un altrettanto esempio di sofisticatezza, che definisce l'abilità di Marcha nel lavorare sui dettagli, grazie a precise tecniche di incastonatura. Così come per la spilla Kilim, anche la spilla e gli orecchini Nain si rifanno ai motivi tipici dei tappeti caratteristici della città omonima, Nain appunto, nel deserto iraniano di Dasht-e-Kavir. Nodosi e dalle fantasie elaborate, nella loro versione gioiello interpretata da Marcha, vengono disegnati con profili lineari e qualche decoro a forma di cuore, con zaffiri, rubini, diamanti e frange in oro giallo. Un'armonia tipica dell'artista libanese che ritroviamo anche nella spilla e negli orecchini Fan, della collezione Old Meets New, in cui madreperla e diamanti, bianchi e gialli, riescono a dialogare perfettamente, sintetizzando il linguaggio dell'artista che, grazie al suo stile inconfondibile, sa come trasformare i suo conversation pieces one-of-akind in veri e propri objets d'art.


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